Quota 96, approvato Ordine del giorno
alla Camera che impegna il Governo

di Paolo Damanti, Orizzonte scuola 1.12.2014

Ieri, alla Camera Ordine del Giorno su Quota 96. L'approvazione è avvenuta durante i lavori per Legge di Stabilità. Riportiamo anche il testo integrale.

Sentenze contrastanti, bocciatura politica degli emendamenti, ma approvazione di un Ordine del Giorno. Questa in sintesi la trafila affrontata dai Quota 96 del comparto scuola in queste settimane.

Ieri è stato approvato un Odg con il quale si impegna il Governo a relazionare sul numero complessivo dei Quota 96 del 2012 aventi diritto alla pensione con le regole pre-fornero e adottare un provvedimento legislativo ne risolva la questione.

L'Odg fa capo ai deputati di Sel, con primo firmatario Pannarale che ha visto bocciarsi un emendamento, insieme agli altri di altri partiti, sull'argomento Quota 96 durante i lavori in V Commissione.

Il Governo ha spinto perchè tali emendamenti fossero bocciati, ritenendo che la questione Quota debba essere affrontata in occasione dell'attuazione della riforma della scuola, spostando (su volontaria richiesta) tali lavoratori nell'organico funzionale.

Se non altro, conl'approvazione di tale Odg, il Governo dovrà riferire sull'effettivo numero dei lavoratori coinvolti, che, secondo una stima fornita informalmente dall'Inps, si aggira intorno alle 2.700 unità, rispetto agli iniziali 4 mila del 2012.

Dopo anni di delusione, i Quota 96 non salteranno certo di gioia alla notizia dell'approvazione dell'Odine del Giorno, ma potranno sperare a che il Governo cambi direzione.

Il testo dell'Odg

La Camera,
   premesso che:
    la riforma pensionistica Fornero (da alcuni meglio chiamata «manovra pensionistica», per aver avuto l'unico scopo di fare cassa), ha commesso un clamoroso errore perché non ha differenziato la normativa previdenziale relativa al comparto della scuola rispetto alla generalità dei lavoratori, come peraltro effettuato da precedenti provvedimenti analoghi, non tenendo in alcun conto il fatto che i lavoratori della scuola possono andare in pensione un solo giorno all'anno, il 1o settembre, indipendentemente dalla data di maturazione dei requisiti, per le giuste esigenze di funzionalità e di continuità didattica;
    il problema è conosciuto anche con il nome di «quota 96», che fa riferimento alla possibilità di andare in pensione (in base alla previgente disciplina pensionistica) con almeno 35 anni di servizio a cui si somma l'età anagrafica in modo da raggiungere la «quota 96»;
    a seguito di verifiche fatte tra il 2013 e il 2014 è emerso che il numero di lavoratrici e lavoratori interessati è molto prossimo a 4000 mila unità. Da fonti sindacali recenti, invece, si apprende che il numero si sarebbe ridotto a 3000,

impegna il Governo

   a trasmettere al Parlamento una relazione contenente la verifica del numero complessivo effettivo dei lavoratori nella situazione descritta in premessa;
   ad adottare, con il primo provvedimento di natura legislativa possibile, una norma per il personale della scuola che abbia maturato i requisiti entro l'anno scolastico 2011/2012, ai sensi dell'articolo 59, comma 9, della legge 27 dicembre 1997, n. 449, e successive modificazioni.
9/2679-bis-A/28. Pannarale, Airaudo, Placido, Prataviera, Matteo Bragantini, Rondini, Caparini.