Perché l’organico funzionale non funzionerà Orizzonte scuola 13.12.2014 Antonello Venditti - L ’organico funzionale è un’idea sensata nel momento in cui viene basato su presupposti concreti. Ma non è il caso italiano, in cui si parla di organico funzionale facendo confusione con la problematica delle assunzioni straordinarie, che sono giuste alla luce della sentenza europea, ma che rappresentano un argomento ben distinto dall’organico funzionale. Chiariamo con un esempio. In una determinata scuola, nei tre anni passati, c’è stato un organico di 2 cattedre di Italiano, 2 di Matematica e 1 di Scienze Motorie. Ovviamente è un esempio che semplifica la realtà studiata. Sappiamo anche che ogni cattedra comporta circa 600 ore di lezioni frontali, che scaturiscono da 18 ore per le 33 settimane dell’anno scolastico (più tutte le altre mille ore che ci sono dietro, sulle quali glissiamo per non mettere troppa carne al fuoco). Durante ogni anno scolastico dell’ultimo triennio sono stati organizzati, mediamente, 5 corsi di recupero di Italiano da 30 ore (150 ore), 5 di Matematica di 30 ore (150 ore), per i quali la scuola ha fatto uso delle graduatorie d’istituto per conferire incarichi a supplenti di Italiano e Matematica. Inoltre, la scuola ha impiegato altre 150 ore di attività funzionali all’insegnamento delle Scienze Motorie, per organizzare attività di preparazione a determinate gare sportive. Poi ci sono state altre attività funzionali all’insegnamento, quali ad esempio 150 ore per le olimpiadi di Italiano, 150 ore per le olimpiadi di Matematica e 150 ore inerenti le Scienze Motorie.
In conclusione, sono state annualmente organizzate attività per 300 ore di Italiano, 300 di Matematica e 300 di Scienze Motorie, che rappresentano 0.5 cattedre di Italiano, 0.5 di Matematica e 0.5 di Scienze Motorie. Fin qui il ragionamento sembra corretto, mentre invece è pieno di nei. Innanzitutto la scuola arrotonderà, chiedendo all’Ufficio Scolastico 3 cattedre di Italiano, 3 di Matematica e 2 di Scienze Motorie, sulla base di argomentazioni che verranno scritte nella richiesta, ma saranno molto fumose (arricchimento dell’offerta formativa, etc.). L’ufficio scolastico esaminerà la richiesta della scuola ed invierà alla scuola 2 docenti di Italiano, 2 di Matematica, 1 di Scienze Motorie per la copertura delle attività didattiche frontali ordinarie. Poi, constatato che i docenti di Italiano, Matematica e Scienze Motorie saranno già stati utilizzati per coprire in altre scuole i posti scoperti dai pensionamenti, manderà 1 docente di Diritto oppure 1 docente di Economia (in quanto sono quelli presenti in maggior numero nelle graduatorie ad esaurimento) e, perché no, potrebbe inviare anche 1 docente soprannumerario, ad esempio di dattilografia, stenografia e trattamento testi (in quanto presenti in gran numero tra i soprannumerari). Atteso che a fronte di 5 posti di organico di diritto, la scuola ne ha chiesti 6.5 a titolo di organico funzionale e ne ha ricevuti 7, si registra un aumento del 35-40% di spesa per lo Stato. La scuola dovrà riorganizzarsi, nel senso che potrà utilizzare al meglio i docenti arrivati per organizzare attività utilissime come l’educazione alla cittadinanza, l’economia e gli effetti sulla crisi attuale, corsi di informatica pratica, ma una domanda sorge spontanea: chi terrà i corsi di Italiano, Matematica e porterà avanti le attività di Scienze Motorie che, comunque, dovranno essere svolte? Ovviamente occorrerebbe scorrere le graduatorie d’istituto, ma saranno state soppresse per effetto della sentenza della Corte Europea e, dunque, diventa chiaro il motivo per cui questo Governo ha inventato:
- la famosa “banca di ore”, per cui i docenti dovranno lavorarle gratis per coprire l’impegno di spesa di cui sopra; E non dimentichiamo che ci vorrà una registratina anche al sistema pensionistico che, a breve, dovrà reggere la conseguente onda d’urto. Sia ben chiaro che le assunzioni straordinarie sono giuste e vanno fatte perché lo dice l’Europa, ma non è giusto farlo confondendo le acqua con l’organico funzionale e, soprattutto, non è giusto farlo senza recuperare risorse chiudendo i rubinetti a chi si ubriaca da più di 50 anni. In Italia ci sono sprechi a non finire, ma non si taglia mai dove gli sprechi ci sono. Perché al posto di togliere le Province, non si eliminano anche i troppo numerosi Comuni e le sprecone Regioni, per costituire un organo unico con compiti ben definiti e che sia precisamente disciplinato sull’organico come lo è, da sempre, la scuola? Questa sarebbe stata un’idea sana e innovativa, come non lo è quella dell’organico funzionale che non funziona. Ehi, un’altra idea: perché non mandare chi vuole, a domanda volontaria, a lavorare in Regione, Provincia, Comune, o in altra amministrazione pubblica? Si prenderebbero due piccioni con una sola fava, o forse anche tre piccioni se ci si pensa bene. (Cogliamo l’occasione per dire no alla chiamata diretta, rimanendo a favore del concorso stabilito dalla Costituzione). In conclusione, sarà il prossimo Governo a dover sbrogliare la gigantesca matassa che si sta aggrovigliando, sperando che - volendo fare una previsione ottimistica – in primavera capiti un Governo formato da persone che intendano mandare i propri figli alla scuola pubblica, proprio come hanno fatto i loro genitori. |