Ultime pensioni 2015, esclusi Quota 96
ed esodati in Legge di Stabilità

Legge di stabilità approvata dalla Camera,
nessuna novità su pensioni esodati e Quota 96.

di Domenico Ferlita, The Blasting News 24.12.2014

Ancora delusioni tra esodati e appartenenti al comparto scuola, ovvero i cosiddetti Quota 96, che si aspettavano risposte concrete nella nuova Legge di Stabilità: le loro aspettative si sono concluse ancora con un nulla di fatto. Infatti, dopo aver ricevuto il sì da parte del Senato, la manovra è stata approvata anche dalla Camera ma non include nessuna norma riguardante l'aspetto previdenziale per esodati e Quota 96, nonostante le attese di migliaia e migliaia di lavoratori che a causa dell'introduzione della Riforma Fornero, non sono riusciti ancora ad accedere al pensionamento.

A tale proposito, il Governo, sembra deciso di apportare nuove misure nella riforma denominata "Buona Scuola". Diverse sono state le contrarietà riscontrate, come per esempio il piano di estensione delle salvaguardie per gli esodati, pensione anticipata per i macchinisti delle ferrovie e l'introduzione di un meccanismo di flessibilità sui pensionamenti. Le questioni rimangono ancora aperte ma con l'inizio del nuovo anno, potrebbero essere di nuovo al centro delle discussioni. L'unica novità riguardante il ramo della previdenza in Italia, è la norma contenuta nell'emendamento che abolisce le penalizzazioni fino al 2017.

Per i lavoratori che intendessero uscire anticipatamente dal mondo lavorativo, infatti, dal 1° gennaio 2015, sarà estesa la possibilità della pensione anticipata senza andare incontro a penalizzazioni sull'assegno pensionistico, ma dovranno maturare 42 anni e mezzo di età contributiva per i lavoratori di sesso maschile e 41 anni e mezzo per le lavoratrici senza tenere in considerazione l'età anagrafica.

Prima, come specificato dal portale "Pensioni Oggi", la precedente Legge Fornero prevedeva un piano per la decurtazione dell'assegno pensionistico, disincentivando l'uscita dal lavoro e quindi, accedere alla pensione. Infatti, tutti coloro che non raggiungevano l'età di 62 anni dovevano andare incontro ad una decurtazione nella misura dell'1% per ogni anno di anticipo fino ai 60 anni e del 2% per ogni anno in più rispetto all'età di 60. I lavoratori che si sono visti l'assegno decurtato, ovvero hanno fruito dell'assegno previdenziale secondo le norme della Fornero, non potranno recuperare tale somma.