TreElle. Diluire 150mila assunzioni
e non assumere meno 6 anni servizio, ma 40mila da GI

 Orizzonte scuola 9.12.2014

"Non è detto che i soldi per le assunzioni bastino, rivedere l'impianto". L'appello giunge dall'associazione TreElle che ha pubblicato un documento che commenta il piano di assunzioni del Governo Renzi. Limiti anche alla mobilità dopo l'assunzione.

Secondo l'associazione, il piano di assunzioni previsto dal Governo Renzi e finanziato dalla Legge di stabilità potrebbe non sortire gli effetti desiderati. Per evidenziare quelle che l'associazione ritiene delle pecche, è stato divulgato un documento che ne analizza alcuni passaggi.

Innanzitutto, l'associazione ritiene che all'interno delle GaE ci siano circa 40mila docenti che non hanno mai insegnato e per i quali non esistono, di conseguenza, diritti acquisiti. Di contro esistono circa 40mila docenti che sono inseriti nelle graduatorie d'istituto e che insegnano da anni "senza prospettive di stabilizzazione". Quindi, sarebbero costoro e non i primi ad avere diritto, facendo riferimento alla sentenza della Corte di Giustizia europea, alla stabilizzazione.

La sottolineature giunge dal timore che i fondi stanziati nella Legge di Stabilità (un miliardo per il 2015 e tre a regime) possano essere interamente prosciugati dalle assunzioni, dato che gli iscritti nelle Graduatorie d'istituto potrebbero avanzare la pretesa di essere assunti. Stesso timore riguarda il personale ATA. Difficile escluderli dal diritto all'assunzione.

Cosa fare, dunque? L'associazione elenca in 7 punti gli interventi che suggerisce all'esecutivo per "aggiustare il tiro":

  1. non assumere chi non ha mai insegnato o non lo ha fatto da almeno sei anni;

  2. non assumere gli appartenenti a classi di concorso sparite dagli ordinamenti attuali;

  3. assumere invece un numero equivalente di docenti appartenenti alla terza fascia che abbiano insegnato per almeno tre anni scolastici;

  4. diluire nel tempo il piano di assunzioni, per verificare i costi reali e l’adeguatezza delle misure adottate (si suggerisce: su cinque anni);

  5. non stabilizzare nel tempo gli extraacosti (cioè la quota di personale eccedente le necessità di organico);

  6. stabilire per le assunzioni un vincolo di mobilità anche oltre i confini regionali (quanto meno nelle regioni confinanti);

  7. stabilire la decadenza da ogni diritto per chi non accetta l’assunzione nei termini proposti.