Carriera, reclutamento e merito,
che cosa succede nel Pd?

 Orizzonte scuola 17.12.2014

Sta facendo discutere l’articolo Spariti gli scatti di merito per gli insegnanti. Pesa ancora l’anzianità, apparso oggi sul Corriere della Sera e sulla sua versione on line. L’autrice, Claudia Voltattorni, argomenta la retromarcia del principale partito di governo sul merito e sugli scatti: “Scatti di merito, addio. Promessi a settembre, contestati con tanto di raccolta firme dai sindacati, bocciati sabato scorso dal Pd. Che fa retromarcia sulla Buona Scuola, prima ancora che diventi un testo di legge da discutere in Parlamento. Quello che è (o era) uno dei cardini della bozza di riforma del sistema educativo firmata Renzi-Giannini è stato giudicato inadeguato dal Partito democratico e dunque molto difficilmente potrà restare nel progetto del governo”.

“Nella giornata dedicata alla discussione sulla Buona Scuola – continua il quotidiano di via Solferino -, il partito del premier ha proposto un modello alternativo di carriera per gli insegnanti. Nella nuova bozza, che dovrà passare al vaglio di ministero e maggioranza, non ci sono più gli scatti per due terzi del corpo docente, decisi dal preside di ogni scuola sulla base dell’impegno e della bravura dell’ insegnante, al posto degli scatti di anzianità. C’è invece un sistema misto: resta l’anzianità (non è specificato con che cadenza) e compare una nuova figura professionale, a metà tra l’insegnante e il dirigente: è il «docente esperto», un livello superiore rispetto a quello di ingresso nella scuola al quale si accede con una specie di formazione permanente, che nelle intenzioni del documento Pd dovrà essere obbligatoria, e una sorta di concorso: non più i presidi ma commissioni provinciali esamineranno i titoli dei docenti sulla base anche di un esame o di un colloquio”.

In generale nel Pd sembra che l’esperienza (leggasi anche, per i detrattori, l’anzianità) assuma un peso maggiore rispetto al merito, rispetto a quanto comunicato nei mesi scorsi.

E non si tratterebbe dell’unico segnale di divisioni all'interno del Pd sul peso da assegnare all’anzianità e quello da assegnare al merito, se si pensa che il Consiglio Regionale della Regione Toscana ha approvato una risoluzione che impegna il presidente della Giunta “ad attivarsi presso il Governo e il Ministero dell’Istruzione Italiana affinché sia previsto un piano di assunzione che, in tempi e modi adeguati, assorba tutto il precariato con almeno trentasei mesi di servizio”.

La risoluzione viene pubblicata sul sito della parlamentare del M5s Silvia Chimienti, che ne trae linfa per evidenziare le possibili contraddizioni in seno al Pd. D’altra parte, la senatrice Francesca Puglisi, capogruppo Pd in commissione Cultura a Palazzo Madama, smentisce qualsiasi dietrofront del partito sul tema del merito.