Se il prof non compila il registro Lucio Ficara, La Tecnica della Scuola 8.12.2014
È il caso di un docente che proprio non vuole saperne di utilizzare il registro elettronico, e che è stato esortato, dal suo dirigente scolastico, a compilare giornalmente e in tutte le sue parti, il registro elettronico personale. Ma il dirigente scolastico non vuole saperne di scuse del genere, e sottolinea al docente l’obbligatorietà della compilazione del registro elettronico come se fosse un comune registro cartaceo, invitandolo ad essere collaborativo e ad eseguire la delibera collegiale, che, recependo il principio legislativo della dematerializzazione, dispone il registro elettronico personale come sostitutivo di quello cartaceo. Il docente disattendendo questa delibera del collegio dei docenti e le successive esortazioni del dirigente, ha invece acquistato, di tasca sua, un registro cartaceo che tiene sempre aggiornato. Il Ds ha anche tentato di convincere il docente a compilare il registro elettronico, anche dopo le ore di lezione, da scuola o da casa. Ma il docente che non possiede, per libera scelta, nessun cellulare e computer, ha rifiutato categoricamente sostenendo che ciò non gli compete. A quel punto il dirigente scolastico, avendole provate tutte, ha proceduto nei confronti dell’insegnante con una contestazione d’addebito. Il prof, per nulla intimorito e convinto delle sue buone ragioni, ha argomentato i motivi per cui non utilizza il registro elettronico messo a disposizione dalla scuola. Nella sua difesa il docente cita la nota del Miur n. 1682/U del 3 ottobre 2012, in cui emerge la non obbligatorietà per le scuole di dotarsi di registri elettronici, almeno fino a quando non verrà realizzato il Piano di dematerializzazione da parte del MIUR, che dovrà essere approvato dal Garante per la privacy. Ad oggi, sostiene nella sua difesa il docente, non è stato realizzato nessun piano di dematerializzazione e sull’utilizzo del registro elettronico ed aleggiano anche problematiche di privacy. Inoltre il docente asserisce che nelle aule i collegamenti on line sono scarsamente funzionanti e che spesso non è tecnicamente possibile collegarsi in rete. Infine il docente sostiene che non si può ritenere accettabile, che sia il prof dalla sua abitazione e con il suo pc ad aggiornare il registro elettronico. Quindi, per il docente, una delibera del collegio dei docenti, non può essere considerata un obbligo, rispetto a questioni di privacy e di strutture digitali della scuola e funzionanti. Basterà questo ad evitare al docente in questione il procedimento disciplinare con un atto di censura? Speriamo solo che, per il bene di questo docente, la linea internet della scuola funzioni meglio, altrimenti, visto che fra poco è Natale, consigliamo al Ds di regalare un bel tablet a questo docente, con l’augurio che lo usi per compilare quotidianamente il suo registro elettronico. |