Merito, alternanza, didattica digitale:
ecco di cosa ha bisogno la «Buona Scuola»

Oggi il ministro Giannini presenta i risultati della consultazione pubblica sul piano del Governo: l’auspicio è che gli studenti e la qualità della formazione tornino al centro del dibattito

di Claudio Tucci, Il Sole 24 Ore 15.12.2014

Cosa hanno chiesto studenti e insegnanti al Governo sul documento «La Buona Scuola»? Lo scopriremo oggi quando il ministro, Stefania Giannini, presenterà i risultati della consultazione pubblica svoltasi dal 15 settembre al 15 novembre. L’auspicio è che i temi caldi del programma del Governo sull’istruzione non si esauriscano in sorta di plebiscito al piano di maxi-assunzioni di 148mila precari, di cui la scuola, oggi, non ha bisogno, soprattutto in questo numero (e non è neanche obbligata dalla recente sentenza Ue sull’eccessiva reiterazione dei contratti a termine per coprire posti liberi e disponibili).

Una buona notizia sarebbe che gli insegnanti non boccino il nuovo sistema di aumenti stipendiali, non più legati all’anzianità, ma (finalmente) al merito e alla valutazione (gli attuali scatti d’anzianità nella scuola sono un unicum in tutto il pubblico impiego). Sarebbe anche una bella notizia se si promuovessero i miglioramenti delle competenze nelle lingue straniere, nella didattica digitale, nei laboratori, nell’alternanza scuola-lavoro, che soprattutto oggi sono fondamentali per i ragazzi. Vedremo.

Le “Buone Scuole”

È un passo avanti che la discussione su «La Buona Scuola», anche in vista del decreto Istruzione che dovrà tradurre in norme le dichiarazioni programmatiche del Governo, avverrà al ministero dell’Istruzione (e non a palazzo Chigi); e che il Miur farà vedere anche alcune esperienze di eccellenza delle scuole italiane. Nel Salone dei Ministri, sempre oggi, gli studenti del liceo Lussana di Bergamo mostreranno come le tecnologie possono supportare la didattica e la valutazione. Quelli del liceo Visconti di Roma racconteranno le nuove modalità di apprendimento della storia dell’arte attraverso l’osservazione diretta, a scuola, del restauro di un dipinto antico. Sarà allestito anche un laboratorio sulle potenzialità delle tecnologie per rendere accessibile la didattica a chi ha diverse abilità a cura della scuola Sant’Ambrogio - Negrar CTS di Verona. Gli studenti del Machiavelli di Roma racconteranno l'iniziativa «Together in Expo».

Lungo i corridoi del secondo piano del Ministero, dove si trovano le stanze del Ministro e dei Sottosegretari, ci saranno laboratori musicali con la collaborazione degli studenti dei licei Farnesina di Roma, del liceo Manzoni di Latina dell'Istituto Comprensivo Macherione di Giarre (CT). Gli studenti dell’Itis Avogadro di Torino porteranno al Miur il loro progetto «Io c’ero. Il punto di vista e di visione degli studenti» riprendendo la giornata con le loro telecamere. I ragazzi degli Istituti Sereni di Roma e Garibaldi di Pescia (PT) cureranno l’allestimento del verde come esercizio laboratoriale. Gli alunni dell'Istituto Colombo di Roma si occuperanno dell'accoglienza degli ospiti e quelli del Baffi di Roma e del Mattei di Rosignano (LI) saranno responsabili dei punti ristoro come momento di verifica delle loro competenze pratiche. Ecco anche di questo, oggi, è bello che si parli.