Alle assemblee degli studenti possono partecipare
fino a quattro ospiti esterni in qualità di esperti
di Lorena Loiacono,
Il Sole 24 Ore
17.12.2014
Un diritto ma anche un dovere. Questo rappresenta per gli studenti l’assemblea di istituto, come occasione di partecipazione democratica. Non è lo stesso, invece, per i docenti e i dirigenti scolastici che possono decidere di non prendervi parte. A sancire obblighi e possibilità è la normativa vigente, presente nel decreto del Presidente della Repubblica n. 416 del 1974, nella circolare ministeriale 312/1979, paragrafo I, nel decreto legislativo n. 297/1994, articoli 12, 13, 14 e nella nota ministeriale 4733/A3 del 2003.
Come viene richiesta l’assemblea di istituto
La richiesta formale viene avanzata dai rappresentanti di istituto, su iniziativa della maggioranza del comitato studentesco di istituto o del 10% degli studenti. I ragazzi hanno il diritto-dovere di partecipare: non è un obbligo ma un impegno, come accade per l’esercizio del diritto di voto per tutti i cittadini.
Funzionamento
L’assemblea di istituto deve darsi un regolamento che viene inviato al Consiglio di istituto. La data di convocazione e l’ordine del giorno vengono preventivamente presentati al preside e, a garanzia dell’esercizio democratico dei diritti dei partecipanti, viene preposto un comitato studentesco o il presidente eletto dall’assemblea.
L’organizzazione
E’possibile svolgere un’assemblea di istituto al mese, escluso quello conclusivo dell’anno scolastico, in orario di lezione e all’interno dei locali della scuola. Le ore non andranno perse e le 8 giornate complessive rientrano nel computo dei 200 giorni di lezione. Esiste poi la possibilità di effettuare un’altra assemblea mensile ma al di fuori dell’orario di lezione, sempre in base alla disponibilità dei locali della scuola.
Interventi esterni
Una parte delle assemblee di istituto, per un massimo di 4, possono ospitare l’intervento di esperti esterni in merito agli argomenti previsti all’ordine del giorno «aventi ad oggetto problemi sociali, culturali, artistici e scientifici». La presenza di esterni deve comunque essere approvata dal Consiglio di istituto.
Argomento di dibattito
L’assemblea studentesca di istituto può concentrarsi sia sull’approfondimento dei problemi della scuola sia sull’approfondimento dei problemi della società, sempre però «in funzione della formazione culturale e civile degli studenti». Ferma restando l’esclusione di ogni argomento che possa costituire configurazione di reato.
A chi spetta la vigilanza?
I docenti così come il preside non hanno l’obbligo di partecipazione alle assemblee studentesche. Possono aderire ma solo se lo vogliono ed il dirigente scolastico può inviare un suo delegato ad assistere. Il dirigente ha inoltre il diritto di intervenire e bloccare l’assemblea, qualora venga violato il regolamento e non ci siano i presupposti di garanzia per la sicurezza dei partecipanti.
Assemblea di classe
Esiste inoltre per gli studenti la possibilità di organizzare l’assemblea delle singole classi. Ne hanno a disposizione una al mese della durata di due ore, nell’orario scolastico, e non può essere sempre svolta sempre nello stesso giorno della settimana durante l’anno: per evitare che gli studenti sfruttino l’opportunità per saltare sempre la stessa lezione.