Merito e stipendio

Pasquale Almirante, La Sicilia 28.12.2014

Nel progetto della "Buona scuola" del governo Renzi si dice di sostituire gli scatti stipendiali di anzianità col merito, che verrebbe attribuito però solo ai due terzi dei docenti in ciascuna scuola ogni tre anni. Ciò spingerebbe i prof che non l'ottengono a trovare scuole più adatte a loro, dove però scalzerebbero altri colleghi che a loro volta ne cercherebbero altre e così via. Idea più balzana, come si vede, non ci poteva essere, tanto che nel Pd si è aperto un dibattito, da cui sarebbe nata una nuova proposta: un sistema che coniughi nella busta paga bravura e anzianità di servizio. Benché non sia chiaro ancora come farlo, qualche dirigente democratico afferma: «L'impostazione di base che il merito è un valore e che va riconosciuto, così come il portfolio dei crediti dei docenti che è un elemento di grande chiarezza ed utilità. E anche l'obbligatorietà della formazione in servizio, è un elemento centrale anche per rendere più oggettiva la valutazione». Parole in libertà con cui molto probabilmente si vorrebbe tornare a una vecchia idea della destra di implementare una carriera, con conseguente riconoscimento stipendiale, basata su livelli graduati, raggiungibili attraverso corsi accademici o di aggiornamento mirati. Il top è rappresentato dal docente senior.

Per altro verso la Fondazione Agnelli suggerisce di premiare gli insegnanti attraverso passaggi di carriera, chiaramente definiti e conseguibili attraverso regole certe e trasparenti. Chi ha i numeri e si impegna può e deve aspirare a crescere non solo come retribuzione, ma anche come responsabilità (vicepreside?), rendendo nello stesso tempo la professione dell'insegnamento più attraente per giovani di valore, mentre oggi la scuola rischia di attirare chi aspira al posto fisso. I passaggi di carriera, con aumento retributivo, dovrebbero riflettere, dice la Fondazione, non solo le capacità didattiche dei docenti, ma soprattutto la loro disponibilità a fornire un contributo significativo a gestire con competenza le tante questioni organizzative da cui dipende il buon funzionamento di un istituto. Passaggi di carriera regolati da concorsi, con criteri nazionali uguali per tutti e con un limite numerico: per accedere ai gradi superiori, il docente presenterà un proprio articolato portfolio professionale.