Valutiamo i prof, ma con serietà

di Marisa Moles, Corriere Scuola di vita 2.4.2014

Ho già espresso il mio pensiero sulla valutazione degli insegnanti e non mi ripeterò. Vorrei, però, approfondire il discorso partendo da una proposta che proviene da una petizione online la cui motivazione è questa:

«I professori valutano noi studenti e perché noi non dovremmo valutare i nostri professori? La proposta è chiara e semplice: ogni anno gli studenti dovranno compilare un questionario cartaceo o online anonimo nel quale esprimeranno per ogni docente un voto che va da 1 a 10. In base al risultato ottenuto il docente verrà penalizzato o premiato sui futuri concorsi. In questo modo gli alunni potranno valutare con efficacia il lavoro dei propri professori e servirà da stimolo per invitare i docenti ad un lavoro più proficuo».

Innanzitutto non si capisce che cosa voglia dire il promotore con il docente verrà penalizzato o premiato sui futuri concorsi. Si vogliono solo valutare i precari?

In generale, poi, sono contraria a questo tipo di valutazione esclusiva perché verrebbe in tal modo messa in dubbio la loro professionalità attraverso il giudizio non sempre equo degli allievi. E non sto dicendo che ragazzi di quattordici o diciotto anni non siano in grado di giudicare, sto pensando alla loro obiettività.

È naturale che un docente «odiato» da qualcuno, anche se preparato professionalmente e in grado di svolgere al meglio il proprio lavoro potrebbe risultare un «fannullone», per usare un’espressione tanto diffusa nell’ambito della pubblica amministrazione tutta, o un incapace.

Dall’altro lato, un insegnante molto permissivo, che fa rilassare gli allievi concedendo pause durante le ore, che non interroga mai perché ha altro da fare, tipo leggere il giornale o mandare sms alla fidanzata, che fa un compito a quadrimestre invece di tre, facendo una sorveglianza per nulla assidua, e lo porta corretto tre mesi dopo, che regala i voti e che inventa pure il programma svolto e lo fa firmare agli allievi tranquillizzandoli che poi non darà il debito a nessuno, costui, signori miei, sarebbe un ottimo docente, avrebbe dei voti altissimi e, beandosi del successo ottenuto, a fine anno inviterebbe pure i ragazzi a mangiare la pizza.

Di che cosa si lamentano di solito i ragazzi? Della severità del docente, della sua irreprensibilità, del ritmo serrato dei compiti in classe e delle interrogazioni, dell’eccessiva mole di lavoro da svolgere a casa, dei troppi appunti da prendere durante le lezioni … insomma, non ho mai sentito che qualcuno si sia lamentato per le poche interrogazioni o per il fatto che sia possibile copiare durante le verifiche o che le spiegazioni siano brevi e approssimative.

Diciamola tutta: che s’interroghi poco agli studenti fa un gran piacere così studiano di meno; che si possa scopiazzare è come partecipare ad un banchetto e arraffare quante più leccornie possibili, praticamente una festa; che le spiegazioni siano brevi è una manna perché così non ci si annoia.

È possibile, tuttavia, che si «perda» del tempo in discussioni e dibattiti su un dato argomento, anche attualizzando i messaggi, nel tentativo di rendere più accattivanti le lezioni. Non dimentichiamo, poi, che la lezione frontale, così com’era concepita “secoli” fa, non rientra più nella metodologia didattica cui dedicare il 100% delle ore. Questo può comportare la necessità di affrontare da soli a casa qualche pagina del manuale su cui un docente non si è soffermato più di tanto ed ecco che si sente la lamentela più diffusa: «Ha spiegato dieci minuti e poi ha perso tempo a parlare d’altro costringendoci a studiare da soli 20 pagine».

Anche il ministro Stefania Giannini sembra essere convinta che il merito degli insegnanti possa essere determinato dal giudizio degli studenti («sanno chi hanno davanti e distinguono rapidamente i docenti che lavorano con professionalità e chi lo fa in maniera più stanca»). Sulla scia della Gelmini che, fresca di nomina, si dichiarava indignata per i compensi troppo bassi dei professori e sulla progressione stipendiale basata unicamente sull’anzianità di servizio, ha annunciato che saranno premiati i docenti più meritevoli e penalizzati quelli incapaci. Quindi il parametro sarà quello del successo scolastico?

Non so perché ma mi immagino già un ritorno al 6 politico, anzi, visto che ci siamo allarghiamoci, facciamo 8.

Una classe di supergeni dovrà per forza avere degli insegnanti capaci e meritevoli di uno stipendio più dignitoso.