il caso

Se c’è il sesso gay
nel libro da leggere in classe

Al liceo Giulio Cesare di Roma “Sei come sei” della Mazzucco è stato presentato

come romanzo di formazione. Denuncia per “oscenità” e “corruzione di minori”

di Grazia Longo, La Stampa 29.4.2014

Il libro dello scandalo è un romanzo di crescita adolescenziale, scritto dal premio Strega Melania Mazzucco, edito dalla prestigiosa Einaudi, e letto in due classi dagli alunni del liceo classico Giulio Cesare di Roma. A pagina 126 di Sei come sei viene descritto un rapporto orale tra due ragazzini che ha scatenato un putiferio.

Per capirci: una denuncia in Procura per «oscenità» e «corruzione di minori», la preside allineata con orgoglio accanto ai due docenti, gli studenti schierati al loro fianco e la scrittrice che si definisce sbigottita e dispiaciuta. Ma davvero un libro proposto contro il bullismo e in difesa del rispetto delle persone al di là dell’identità sessuale può essere ritenuto «pornografico»? La scuola non ha forse il dovere di educare ai valori di eguaglianza e reciprocità?

Il dibattito è aperto, ma purtroppo si è già verificato un primo, brutto, incidente. Blitz omofobo, ieri mattina davanti al Giulio Cesare (il liceo di Antonello Venditti, celebrato nella canzone Notte prima degli esami). Giovani militanti di «Lotta studentesca» - gruppo vicino a Forza Nuova - hanno esposto uno striscione contornato da bandiere e fumogeni gialli con parole a dir poco allarmanti. Eccole: «Maschi selvatici, non checche isteriche». Non finisce qui: il collettivo di destra «Rotta di collisione» ha esposto un lenzuolo con la scritta «Emergenza omofollia».

Le reazioni non si sono fatte attendere. La preside dell’istituto, Micaela Ricciardi, non ha dubbi: «È desolante assistere a una violenza come quella dei ragazzi di estrema destra. Non dimentichiamo che proprio a Roma si sono registrati suicidi di giovanissimi omosessuali». La preside, al di là degli aspetti socio-educativi, pone anche un’altra questione, squisitamente letteraria: «Abbiamo mai bandito dalle scuole le poesie di Catullo o di Saffo, notoriamente omosessuali? E che dire del Satyricon di Petronio? A proposito di “pruderie”, dovremmo allora eliminare dal programma Lolita di Nabokov?».

Le classi coinvolte dal laboratorio di lettura sono due quinte ginnasio, età tra i 14 e 16 anni, che hanno letto il libro a Natale e poi hanno elaborato un saggio analizzando anche un testo di papa Francesco che riportava le sue parole - «Chi sono io per giudicare?» - a proposito di omosessualità. «Possibile che il Papa in persona sia più progressista di molti cattolici integralisti?» si domanda ancora la professoressa Ricciardi. A sollevare il polverone a suon di carte bollate sono state le associazioni «Giuristi per la Vita» e «Pro Vita Onlus». «Quel libro rivela un chiaro contenuto pornografico - accusa il presidente di Giuristi per la vita, Gianfranco Amato -. E tra l’altro è tutto fortemente ideologico, perché oltre alla relazione tra i due gay c’è anche la vicenda della fecondazione assistita grazie a un utero in affitto. Questa non è la normalità e la scuola non può assolutamente sostituirsi alle famiglie nell’educazione dei ragazzi».

Questi ultimi si rivelano assai più maturi di quanto si possa immaginare. Gli studenti delle due classi che hanno letto il libro si sono confrontati in assemblea esponendo idee contrastanti ma non per questo in conflitto. «Non tutti eravamo d’accordo sulla storia dei due padri gay - esordisce una ragazza davanti ai cancelli del liceo - ma queste sono opinioni personali. Nessuno ci ha obbligati a leggere il libro e non ci siamo soffermati più di tanto sulla pagina incriminata». Un altro studente aggiunge che «semmai è stato istruttivo discutere di famiglie diverse da quelle più tradizionali». Una lettera degli studenti sarà presto consegnata in Procura a difesa del laboratorio di lettura.

Secondo Melania Mazzucco, «leggere romanzi che parlano di cose reali e di temi anche complessi della nostra vita non ha mai corrotto nessuno. Il compito di un romanzo è anche quello di far riflettere sul mondo che ci circonda. Dare agli studenti gli strumenti per capire il mondo e sé stessi, anche con un libro, è proprio l’esempio di cosa significhi svolgere correttamente il proprio mestiere di insegnanti». E ancora: «Trovo del tutto pretestuosa l’accusa di oscenità a un romanzo che parla, semplicemente, di famiglia e d’amore, e ridicola l’accusa rivolta ai docenti».