L’INCONTRO AL MIUR

Giannini al test dei sindacati,
scetticismo su merito e scatti

Dopo aver presentato al Senato le linee programmatiche del suo dicastero,
il ministro dell’Istruzione oggi si confronta con i sindacati sui temi da affrontare

di Valentina Santarpia, Il Corriere della Sera scuola 23.4.2014

Linee programmatiche del governo, personale scolastico e valutazione: eccoli i tre punti all’ordine del giorno dell’incontro fissato per oggi alle 13 tra i sindacati confederali e il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini: un primo incontro ufficiale, che dietro l’apparente neutralità dei temi da affrontare, nasconde non pochi nodi da sciogliere. A partire dagli scatti di anzianità e dalla stabilizzazione del personale precario nei prossimi tre anni, per finire con la questione che sta a cuore a tutti: la possibilità di legare l’aumento dei retribuzione dei docenti al merito, facendo entrare a pieno titolo nella scuola italiana il sistema di valutazione.

«30 mila alunni in più e 3000 insegnanti in meno»

«Va bene premiare il merito- fanno sapere dalla Cgil scuola- ma non si fanno interventi sugli insegnanti per legge, senza passare dal contratto di lavoro, che risale al 2009, e che va assolutamente rinnovato. Se ci sono le condizioni per introdurre dei sistemi meritocratici, ben venga, purché non si tratti dei soliti meccanismi che valgono per pochissimi e lasciano indietro moltissimi, come gli ausiliari tecnici e amministrativi». Anche la Cisl insiste sul fatto che vanno prima risolti i problemi urgenti, come la stabilizzazione dei precari e le posizioni economiche degli Ata, ma non solo: «Dobbiamo affrontare il problema degli organici, non possiamo avere 30 mila alunni in più e 3000 posti da docente in meno», dice il segretario Francesco Scrima, che insiste: «Sul merito il ministro ha parlato troppo, senza dare spiegazioni: che cos’è il merito? Come lo valutiamo? E l’anzianità professionale, che è esperienza,dove va a finire? ». Anche la Uil batte sul tasto dolente del merito, facendo le pulci al testo del ministro: «Prioritaria , dichiara il Ministro, la riflessione sul contratto degli insegnanti : l’incipit rassicurante è azzerato a livello di contenuti e autorevolezza dalla chiosa in modo che la relativa retribuzione non sia più basata solo sull’anzianità. Parallelamente- scrive il sindacato guidato da Massimo Di Menna - si ritiene opportuno affrontare le nuove modalità di reclutamento dei docenti e valutare. Da parte di chi? Sulla base di quali validati criteri di reclutamento? Forse in base agli stessi criteri - se sussistenti - applicati alle nomine dicasteriali?», si chiede la Uil.

Il rischio protesta (su twitter)

Sembra che più che le linee programmatiche, illustrate dal ministro al Senato, a preoccupare i sindacati siano le omissioni programmatiche. Se il ministro infatti parla di voler trasformare la scuola sulla scia della programmazione, della valutazione, dell’internazionalizzazione, secondo i sindacati nel suo programma mancano elementi di impegno per affrontare alcune questioni aperte: come l’attuazione dei regolamenti della scuola media e della scuola superiore, oppure la regolamentazione dell’Invalsi: «La retorica della meritocrazia è un po’ superata- sostiene Gianna Fracassi, della segreteria nazionale FLC Cgil - Ci interessa di più capire se esiste un progetto organico, e soprattutto se la scuola è destinata a diventare il luogo dell’addestramento ai test oppure il luogo della didattica per eccellenza». I toni non sono proprio da battaglia, ma poco ci manca: «Ormai più che parlare si cinguetta- ironizza Scrima, Cisl - e allora ci mettiamo poco a lanciare una mobilitazione da 800 mila cinguettii per dire la nostra». Incalza Gilda insegnanti: «Finalmente il Ministro Giannini ci ha convocato e ci auguriamo che questo confronto rappresenti l´occasione giusta per affrontare e risolvere i problemi più urgenti riguardanti il personale della scuola. La Fgu chiederà al Ministro di intervenire con urgenza per ripristinare gli scatti di anzianità 2012 e 2013 e predisporre le procedure per le immissioni in ruolo dei precari».