Autorizzazioni, sperimentazioni e riduzione a 4 anni di Pasquale Almirante, La Tecnica della Scuola 28.4.2014 Il Miur ha autorizzato altre sperimentazioni di abbreviazione del percorso di studi alle superiori e delle 5 scuole, tre sono statali. Ma altre sarebbero in lista di attesa
Risposta che in effetti dice poco, anche perché bisogna capire come verrebbero recuperate le 1023 ore mancanti da quell’intero anno scolastico soppresso. Tuttavia la questione più delicata riguarda il fatto che altre scuole stiano chiedendo similare sperimentazione, e infatti D’Onghia ha continuato dicendo: “è in corso la fase istruttoria di valutazione per analoghe proposte presentate da altre istituzioni scolastiche, sia statali che paritarie”. Se è vero, come sicuramente lo è, come sostiene Anief, che accorciando di un anno il corso di studio si risparmierebbero 1 miliardo e 380 milioni, che sono pari al taglio di circa 40 mila docenti oggi impegnati nelle classi quinte di tutte le superiori d’Italia, è anche vero che le richieste di ridurre di un anno la scuola superiore partono proprio dalla scuola, e non solo da quella privata, comprendibile, ma dalla pubblica-statale. Non sappiamo quante e quali siano le scuole in “lista di attesa”, come sostiene il sottosegretario, ma è chiaro che il rischio sotteso a questa manovra riguarda sia il personale, e sia gli alunni, molti dei quali andrebbero, considerato lo stato penoso del mercato del lavoro con una disoccupazione giovanile, soprattutto al sud, pari a oltre il 50%, a ingrossare le fila dei nulla facenti o della iscrizione forzata all’università o a quell’altra della strada.
Il Miur per certi
versi, così come avevano anticipato l’ex ministro Profumo e poi
Carrozza, fa il suo mestiere, quello cioè di tirare la cinghia il
più possibile, ma che ad aiutarlo in questa operazione ci siano
anche le scuole pubbliche appare paradossale. |