Raccordo scuola-lavoro: gli studenti
partecipano alle rilevazioni per la riforma del catasto

 TuttoscuolaNews, n. 631 28.4.3.2014

Una misura che va nella direzione della prevenzione della dispersione scolastica è quella prevista dall’ordine del giorno approvato alla Camera nell’ambito del Decreto Lavoro, con la quale si impegna il governo a prevedere la possibilità per gli istituti secondari superiori di stipulare convenzioni con gli enti locali per consentire la partecipazione degli studenti alle rilevazioni catastali nell'ambito del processo di riforma del catasto.

Si tratta infatti di una iniziativa che favorisce l’alternanza scuola-lavoro, che è una delle direttrici sulle quali spingere per allontanare dai giovani, specie delle fasce più disagiate, l’idea di abbandonare i percorsi di formazione. Si prevede in questo caso - ma ce ne vorrebbero una moltitudine di iniziative di raccordo tra mondo dell’istruzione e del lavoro - la possibilità per l’Agenzia delle entrate di impiegare, mediante apposite convenzioni, ai fini delle rilevazioni, docenti ed alunni delle quarte e quinte classi segnalati da istituti d’istruzione secondaria superiore  ove sia previsto l’insegnamento dell’Estimo e della Topografia (si tratta soprattutto di istituti tecnici per geometri). In questo modo gli studenti potranno acquisire competenze professionali spendibili nel mondo del lavoro e maturare esperienze personali utili ad orientare le loro scelte future.

Va ricordato che al fine di rendere la tassazione immobiliare più equa, nel 2012 è stata varata una riforma del catasto nella quale per il calcolo della base imponibile, assieme alla rendita, si tiene conto del valore patrimoniale del bene. Per le abitazioni e gli uffici è previsto il superamento del vano come unità di misura della consistenza ai fini fiscali, ed esso è sostituito con la ‘superficie’ espressa in metri quadrati. La riforma del catasto prevede quindi un ingente lavoro che impegnerà gli enti locali per circa cinque anni, per il quale tornerà utile anche il contributo degli studenti.

L’ordine del giorno è stato voluto dai deputati del Movimento 5 Stelle - prima firmataria Maria Marzana - e ha ricevuto il parere favorevole del governo (che è tornato sui suoi passi dopo un iniziale diniego). “Siamo soddisfatti per accoglimento di questo impegno anche per il fatto che è il risultato di un'elaborazione condivisa, frutto di diversi incontri con insegnanti, dirigenti, studenti, sindacati e che aveva anche ricevuto il plauso anche da parte della dirigenza dell’Agenzia delle Entrate. Ora ci assicureremo che il Governo, nell'emanare i decreti attuativi, predisponga questa opportunità formativa per gli studenti”.

“L’iniziativa - racconta a Tuttoscuola l’on. Marzana - nasce da una precisa esperienza che da anni si svolge in provincia di Siracusa e che volevo si estendesse a tutto il territorio nazionale. I vantaggi saranno su più fronti: consentirà agli studenti di sperimentare sul campo le competenze previste nel percorso di studio e agli enti locali di trasferire competenze sul campo ricavando un prezioso supporto a costo zero da parte delle scuole”.