Alla scuola senza carta e supplenti
il piano Renzi non basta

La manutenzione ordinaria delle scuole sarebbe
comunque esclusa dai fondi promessi dal Governo

di Fabrizio De Luca, Il Corriere della Sera scuola 23.4.2014

Se davvero il governo Renzi dovesse trovare i soldi per l’edilizia scolastica, rimarrebbe comunque irrisolto l’enorme problema della manutenzione ordinaria. I 3,7 miliardi di euro promessi dal governo verrebbero infatti stanziati esclusivamente per mettere a norma le strutture che ne hanno bisogno, ma dopo i tagli subiti negli ultimi quindici anni le scuole non riescono ormai a far fronte nemmeno alle spese quotidiane. Dalla carta igienica alle penne, dalla tosatura del prato alla sostituzione della lampadine, sono le famiglie a doversene fare carico.

All’Istituto comprensivo “Luca Ghini”, uno dei più grandi della periferia di Roma, la situazione è identica alla maggior parte delle scuole italiane. “I genitori ci aiutano con contributi volontari una volta all’anno per le spese straordinarie – spiega la vice preside Cristina Leonardis – ma in ogni classe per comprare carta, quaderni, colori, tovaglioli e gessi si fanno le collette praticamente una volta al mese”. Al Ghini sono i genitori, insieme a bidelli e insegnanti, a occuparsi periodicamente anche della tinteggiatura delle pareti, delle pulizie straordinarie , del taglio dell’erba.

E le promesse di Renzi non sembrano aver fatto breccia: “Siamo contenti che finalmente si torni a parlare di scuola – è il commento degli insegnanti - ma la cifra stanziata sembra comunque insufficiente. Visto che il problema non è solo la messa a norma degli edifici, sarebbe meglio affidare un budget a ogni scuola per affrontare le proprie emergenze”.

La mancanza di soldi infatti non si traduce solo in meno manutenzione e scarsità di cancelleria, “purtroppo – racconta la preside Carla Mazzocchi – non possiamo permetterci di pagare le supplenti, quando manca un’insegnante non abbiamo i fondi sufficienti per sostituirla e quindi siamo costretti a dividere le classi con un danno evidente per il percorso educativo”.