Quei geni tra i banchi

Pasquale Almirante, La Sicilia 27.4.2014

Quali metodi didattici usa la scuola italiana coi bambini cosiddetti "plusdotati", quelli cioè con un quoziente intellettivo molto alto? Se si cerca tra i meandri della letteratura scolastica si trova ben poco, come se questo interessante fenomeno non esistesse, mentre sembra attendibile la statistica secondo la quale tali bambini abbandonino la scuola come i loro coetanei meno dotati. È vero che il Q. I. non ha validità scientifica, ma è un indicatore utile, tant'è che all'interno della media, tra 85 e 115 punti, della popolazione, i bambini plusdotati navigano tra 125 e 160, livello altissimo che li assimila ai geni. Ma che fare quando in una classe ci sono tali prodigi? Per ora non c'è risposta. Intanto per i plusdotati non esistono percorsi speciali, come se di costo non si sappia che farsene, né come gestirli, contrariamente al resto del mondo per il quale sono risorse importanti. E non solo, gli insegnanti non hanno strumenti efficaci per individuarli e molte volte accade che i plusdotati siano considerati svogliati e pessimi alunni perché, scrive L'Espresso, non studiano e sono iperattivi tanto da mettere in discussione l'ordinario andamento della classe.

Infatti, per loro è tutto facile, le lezioni ripetute allo strenuo non hanno senso e si distraggono, fanno altro, inseguono i loro pensieri, cercano stimoli che li soddisfino, tanto che spesso vengono classificati come portatori di deficit di attenzione, da trattare con psicofarmaci. Talvolta, ma non sempre, sono i genitori invece a capire le qualità del bambino e allora cercano a casa, per quanto è possibile, di potenziarne le doti, le attitudini, le capacità. Lasciare che tali bambini se la cavino da soli è altrettanto pericoloso, perché lo sviluppo emotivo è pur sempre legato all'età e ricevere messaggi controversi può creare dei crolli di autostima e interrompere il percorso evolutivo. Al di là dunque del patrimonio genetico deve essere l'ambiente a offrire adeguate possibilità di crescita.

Secondo stime pubblicate da ricercatori sensibili al problema, i bambini plusdotati sarebbero il 3-5% della popolazione scolastica, di fronte ai quali i nostri docenti non hanno strumenti adatti alla loro rilevazione, mentre si presume che ogni anno, dei circa 700.000 abbandoni, oltre 50.000 potrebbero essere "gifted - plusdotati".