DEF 2014: novità e misure ufficiali approvate.
Quota 96, riforma pensioni, tagli spending review, esodati, aumento busta paga

Quella di ieri è stata la giornata del varo della versione
finale del Documento di economia e finanza 2014.

di Marcello Tansini, webmasterpoint 19.4.2014

AGGIORNAMENTO: Il Def è stato approvato ieri, giovedì 18 Aprile 2014, alle Camera e al Senato, con una buona maggioranza. Il testo è rimasto uguale a quello presentato dal Governo. Oggi, venerdì 18 Aprile, nuovo importante Consiglio dei Ministri dove si deciderà definitivamente l'aumento in busta paga e stipendio dal 1 Maggio per i lavoratori e i tagli per finanziarlo.
Per quanto riguarda quota 96 novità importanti in quanto con il voto del DEF 2014 di ieri è stata votata anche una risoluzione che impegna il Governo a trovare una soluzione. E novità anche per la riforma delle pensioni. Una altra risoluzione votata ieri ufficialmente impegna il Governo a trovare una soluzione per una uscita anticipata e flessibile anche con penalizzazioni e un sistema di incentivi e disencentivi.

Oggi, 17 aprile 2014, sarà approvata la versione definitiva del Documento di economia e finanza che ieri ha ottenuto il via libera della commissione Bilancio della Camera dei deputati. Saranno gettate le basi economiche dei punti contenuti nel programma di riforme, fra cui il taglio dell'Irpef per i lavoratori dipendenti con guadagni fino a 25.000 euro lordi l'anno, destinati a garantire una media di 80 euro in più in busta paga a partire dal mese di maggio. Solo domani, tuttavia, sarà pronto il decreto contenente ogni dettagli su questo provvedimento Da questa misura saranno esclusi sia i lavoratori autonomi che i pensionati.

L'unica misura sulla previdenza è la cosiddetta operazione trasparenza che consentirà a ciascun lavoratore di conoscere la propria posizione futura. In parallelo saranno fuori dal documento sia la vicenda degli esodati che dei quota 96 del mondo della scuola, impossibilitati ad andare in pensione dopo l'introduzione della legge Fornero. A poco sono servite le istanze dei deputati Manuela Ghizzoni e Maria Marzana.

L'esecutivo ha poi smentito l'ipotesi circolata nelle ultime ore del possibile inserimento del canone Rai all'interno delle bollette della luce. Sono poi da mettere in conto tagli alla spesa pubblica, compresi agli stipendi di manager e dirigenti pubblici.

Per capire l'indirizzo del governo, l'esame delle Commissioni Finanze e Bilancio della Camera sul decreto di finanza locale precisa meglio alcune norme, relative alla Tasi, la nuova tassa sui servizi applicata agli immobili. Il testo rimodula il tributo prevedendo una maggiore flessibilità dei coefficienti per alcune categorie di utenti, soprattutto per quelle del piccolo commercio, che verranno decise dai Comuni. Arriva un po' di chiarezza anche per i pagamenti: relativamente alla Tasi sono fissati al 16 giugno e al 16 dicembre mentre per la Tari (rifiuti) i termini verranno decisi dai Comuni anche se di norma le rate saranno semestrali.

In ogni caso il pagamento dei due tributi potrà essere sfalsato. Il riferimento per la prima rata Tasi saranno le aliquote degli anni precedenti: per il solo 2014 si applicherà l'1 per mille se i Comuni non avranno deliberato entro il 31 maggio. In parallelo procede l'iter per l'approvazione del Jobs Act, atteso nella prima metà del 2015. Il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti ha ribadito l'impegno dell'esecutivo: "Siamo profondamente convinti della bontà del decreto e quindi nella sostanza pensiamo che debba essere approvato così come lo abbiamo proposto".