Con 80 giorni di ritardo, il decreto in G.U. Prof ai musei: si entra gratis? Ancora no
di Antonella De Gregorio, Il Corriere della Sera scuola 1.4.2014
Non è una barzelletta. E i prof non hanno molta voglia di ridere.
Però
la vicenda dell’entrata a costo zero degli insegnanti ai musei
continua il suo balletto sbilenco. Il provvedimento (8 novembre)
per garantire «accesso gratuito del personale docente ai musei
statali e ai siti di interesse archeologico, storico e culturale
gestiti dallo Stato» ha inforcato un ritardo dietro l’altro.
«Lentezze inspiegabili», dicono i sindacati. Per la misura sono
stati stanziati 10 milioni di euro. Ma perché diventasse operativa,
occorreva l’approvazione di un decreto interministeriale di Beni
culturali e Miur. Il decreto - valido per il 2014 - è stato firmato
solo il 19 febbraio scorso. La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale è
arrivata il 26 marzo. Ma ancora, oggi, per visitare il patrimonio
museale del nostro Paese i prof devono pagare il biglietto.
Quale il nuovo intoppo? «L’accesso gratuito avviene a seguito di
esibizione di idoneo documento attestante l’appartenenza alle
suddette categorie (insegnanti) nonché l’attività professionale in
corso di svolgimento», si legge nel decreto in Gazzetta.
Tocca al ministero «predisporre un modello di documentazione che le
istituzioni scolastiche potranno fornire ai docenti per consentirne
l’identificazione», dice in burocratese il testo del decreto. E si
spera che i tempi per certificare che gli insegnanti sono davvero
tali, attraverso «un modulo che dovrà essere predisposto dai tecnici
del ministero», siano brevi. Intanto, siamo arrivati ad aprile, e
tante opportunità di «aggiornamento professionale» sono sfumate. «Ma c’è di più». Il ministero provvederà alla rilevazione degli accessi gratuiti e al monitoraggio dei conseguenti oneri economici. «Un’altra curiosità di metodo, introdotta nel decreto - commenta Massimo Di Menna, segretario generale Uil scuola - Siamo davvero il Paese delle complicazioni». In pratica verrà attivato un «contatore» degli ingressi. Poiché sono stati previsti 10 milioni di euro e dovranno essere conteggiati, entrata dopo entrata, tutti i prof. Il bilancio si farà goni mese, con l’avvertenza che, qualora il fondo dovesse rivelarsi insufficiente, il ministero «comunicherà la cessazione del beneficio al corpo docente». |