GOVERNO

Nuovi tagli alla scuola?
Botta e risposta Delrio-Giannini

Il sottosegretario: «La spending review (da 32 miliardi) coinvolgerà anche la scuola e toglieremo le incrostazioni». La replica del ministro dell’Istruzione: «Resto stupita»

di Carlotta De Leo, Il Corriere della Sera scuola 10.4.2014

La spending review si abbatte anche sulla scuola? In una intervista tv, Graziano Delrio, sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, ha annunciato che l’operazione di revisione della spesa coinvolgerà tutti: difesa, sanità e anche la scuola. «Non vogliamo tagliare i servizi ma togliere le incrostazioni» ha detto Delrio. In arrivo, dunque, nuovi tagli? «Ne sarei stupita. A me non è stato comunicato nulla di specifico» ribatte il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini .

Via gli sprechi

«Vogliamo combattere i privilegi. Spostiamo i tagli alla spesa sugli investimenti per il funzionamento della macchina statale, con una spending review che varrà 32 miliardi» ha detto Delrio a SkyTg24. È importante capire che questi sprechi, ha spiegato Delrio, «hanno tolto fondi alle famiglie». «Serve molta semplificazione - ha ancora aggiunto - Abbiamo bisogno di togliere molte incrostazioni». In ogni settore statale: difesa, sanità e anche la scuola. «Nessuno è escluso. Ma nessuno avrà un diritto in meno, un servizio in meno: avrà invece una scuola più bella, un ospedale più efficiente». «Resistenze ci sono e ci saranno», ammette il sottosegretario, ma «noi non vogliamo tagliare i servizi ma l’inefficienza» assicura.

«Stupita»

«Sarei stupita se ci fossero taglia alla scuola»: replica così la Giannini alle parole di Delrio. E sull’ipotesi della spending review anche per togliere le incrostazioni dalla scuola, aggiunge: «Forse è meglio chiedelo a Delrio. A me non è stato comunicato niente di specifico - ha concluso - quindi credo che la spending review riguarderà come sappiamo le fasce alte della dirigenza dello stato, quindi includerà ovviamente anche il nostro ministero ma per questi aspetti».
«Annullate quelle insufficienze». L’ordine arriva dai Tar di Milano ed è rivolto a una scuola in provincia di Lodi. Secondo i giudici amministrativi, vanno cancellati i voti bassi - riferiti sia ai compiti in classe che alle interrogazioni dell’anno in corso - di uno studente di 14 anni con disturbi dell’apprendimento (Dsa, cioè dislessia, discalculia, disgrafia e disortografia). Il motivo? La scuola non ha predisposto il Piano didattico personalizzato (previsto dalla legge 170 del 2010) che aiuta chi soffre di questi disturbi.