Pensioni e Quota 96: sette anni di vacche magre
per un errore di calcolo

Rischiano un'ingiusta punizione biblica i Quota96 rimasti bloccati
sul lavoro per un errore nella riforma Fornero.

di Stefano Calicchio, The Blasting News 19.8.2014

Ha un sapore biblico la vicenda che è toccata a 4000 lavoratori del mondo della scuola; sette anni di vacche magre, a lavorare forzosamente nonostante il diritto al pensionamento risulti già maturato. È la vicenda che è toccata a insegnanti e lavoratori ATA della scuola pubblica, a causa di una serie sfortunata di eventi che si sono presentati come un fulmine a ciel sereno. Stiamo parlando della grave crisi finanziaria del 2011 avvenuta in Italia, quando per alcuni momenti poteva sembrare che il Paese non fosse più in grado di onorare i propri impegni a causa della crescita dello spread.

I provvedimenti presi per mettere in sicurezza l'Italia e gli errori di calcolo

Per rimettere il Paese sulla strada della solvibilità, il Governo Monti appena divenuto esecutivo aveva dovuto varare una serie di provvedimenti emergenziali. Tra di questi, quello che ha probabilmente creato maggiori problemi è stata la riforma delle pensioni, conosciuta anche come Riforma Forneno. La fretta con cui doveva essere emanato il provvedimento di stabilizzazione della spesa pensionistica (ritenuta insostenibile dai tecnici già nel medio termine) è stata purtroppo cattiva consigliera. Non tanto per il passaggio dal calcolo retributivo a quello contributivo, un destino probabilmente inevitabile per i futuri pensionandi; quanto per il fatto che con la decisione di aumentare l'età pensionabile, un folto numero di lavoratori è rimasto bloccato in una sorta di limbo. Nel mondo della scuola pubblica, il problema si è verificato perché non è stato preso in considerazione il fatto che l'anno lavorativo coincide con quello scolastico (da settembre a settembre). Per i Quota 96, questa svista significa di fatto fino a 7 anni di lavoro in più, a meno che non giunga una correzione.

Il problema dei quota 96, insegnanti e lavoratori ATA

Il numero quota 96 indica infatti il monte degli anni di età, unito a quelli di contribuzione; prima della Riforma Fornero, i lavoratori del mondo scolastico potevano andare in pensione con 60 anni di età e 36 di contribuzione, oppure con 61 anni di età e con 35 di contribuzione. E così si completa l'identikit dell'esodato della scuola: un lavoratore classe 1951 o 1952, a cui sarà richiesto di lavorare dai 2 ai 7 anni in più rispetto al diritto di pensionamento già maturato. Una sfortuna dal sapore biblico per coloro che dopo una vita di sacrifici, pensavano di potersi godere felicemente gli anni di vecchiaia.


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