Sereni, a breve vi daremo Pasquale Almirante, La Tecnica della Scuola 26.8.2014
La ministra
dell’istruzione, Stefania Giannini, a Sky Tg24, parla del progetto
del governo sulla scuola A farlo ci ha pensato la ministra dell'istruzione, Stefania Giannini: “Il 29 agosto sarà l'occasione per presentare la visione del nostro Governo sui temi dell'istruzione e in particolare della scuola, a cui seguirà poi un provvedimento che è in costruzione da mesi”. “C'è stato un lavoro veramente molto intenso. Il fatto che si pensi che l'Italia di domani dipenda dalle scelte sull'istruzione è veramente una svolta rivoluzionaria”. "Investire sull'istruzione in un momento di crisi profonda vuol dire preparare la svolta radicale dei prossimi anni". "Il presidente del consiglio oltre a lavorare con me e con il mio staff sul tema dell'istruzione sta lavorando per preparare al meglio - ha detto Giannini - l'incontro del 30 con gli altri capi di stato e sarà lì che si decideranno gli equilibri". Nel Consiglio dei ministri del 29 agosto, durante il quale sono state annunciate grosse novità sulla scuola, sembra dunque prendere piede un percorso analogo a quello dello "Sblocca Italia", con la presentazione delle sole "linee guida". I provvedimenti tangibili dovrebbero allora avviarsi nelle settimane successive, mentre non si esclude una consultazione pubblica e il parere dei sindacati. In ogni caso sembra confermata, riferiscono le agenzie, la strategia del governo sulla scuola, che si dovrebbe basare su tre pilastri: valorizzazione degli insegnanti, autonomia degli istituti e competenze degli studenti. Detta in soldoni si annuncia una svolta relativamente all’alternanza scuola-lavoro, compresa la possibile scomparsa delle supplenze brevi che però non si capisce come verrebbero gestite in caso di assenze momentanee. Certo invece sarebbe l'introduzione di un Erasmus alle superiori, così come il varo del sistema nazionale di valutazione, già del resto annunciato, per settembre. Viene pure sussurrata, senza dunque grande strepito, la concessione ai presidi di un minimo margine di flessibilità nella scelta degli insegnanti nelle loro scuole. |