Edilizia, le scuole superiori a rischio dissesto

Alessandro Giuliani, La Tecnica della Scuola 6.8.2014

Non si arrestano le proteste degli enti locali contro i tagli del governo centrale. Ad alzare la voce sono ancora una volta le province, che tra le funzioni a loro riservate hanno la manutenzione delle oltre 5mila scuole superiori, l'80% della rete viaria nazionale, l'ambiente e il territorio.

"Alla luce dei tagli imposti dal governo con il decreto 66 e di quelli decisi nel 2013 sul 2014 le Province sono a rischio dissesto", ha detto il presidente dell'Upi, Alessandro Pastacci, al termine dei lavori della Conferenza Unificata del 5 agosto.

Per questa ragione, ha aggiunto il leader dell’Unione province italiane, "abbiamo chiesto al governo che l'applicazione dei tagli previsti dai decreti 66 e 56 vengano fissati al 12 ottobre prossimo".

Pastacci ha poi ricordato che in sede di Unificata, ma anche nell’ultimo Stato-Città, "è stato ribadito che non si può parlare di riorganizzazione degli enti locali senza le risorse necessarie". Relativamente alla due diligence sulle Province partita il 21 luglio scorso, Pastacci ha ricordato "che ad oggi la quasi totalità degli enti, 95 su 103, hanno reso noto i loro dati di bilancio". Bilanci che, sostiene ora l’Upi, vanno assolutamente incrementati con nuovi fondi per la manutenzione scolastica del prossimo anno scolastico.

Nei giorni scorsi alcuni responsabili provinciali avevano posto lo stesso problema: dopo la denuncia al nostro giornale del presidente della Provincia di Vercelli, Carlo Riva Vercellotti, per l’impegno considerevole del Governo per la sicurezza finora concretizzatosi solo a favore delle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, a lamentarsi era stata anche l’Upi Marche: la presidente, Patrizia Casagrande, aveva detto che i rappresentanti provinciali sarebbero già pronti alla mobilitazione.