Riforma pensioni, a settembre si riapre il cantiere
Si riaprirà a Settembre il capitolo sulle pensioni in vista della legge di stabilità per il 2015. Sullo sfondo la possibilità di un temperamento della Riforma Fornero
Davide Grasso,
Pensioni Oggi 17.8.2014
Quota 96, piu' vicina la soluzione per i 4mila prof
Il
Governo non ha ostacolato la
soluzione della
vicenda dei lavoratori della
scuola che non avevano potuto utilizzare i
requisiti pensionistici ante riforma Fornero, perché
maturati al 31 agosto 2012 e non al dicembre 2011, in
contrasto con l’art. 1 del DPR 351/98 che valuta il
servizio in anni scolastici e non solari.
E' stato, infatti,
dichiarato ammissibile
l’emendamento al
DL 90/2014 che consente l’accesso a
pensione, con
decorrenza dal 1° settembre 2014, ai lavoratori del
comparto scuola che hanno maturato i requisiti di
accesso a pensione entro l’anno scolastico 2011/2012
secondo le regole previste prima dell’entrata in vigore
della riforma Monti-Fornero (i cd.
quota 96 della scuola). E' quanto ha dichiarato
l'Onorevole Ghizzoni via Twitter.
Il testo ora è atteso in Aula per la prima lettura
intorno al 28 luglio.
La misura (qui
il testo dell'emendamento), come già
anticipato da Pensioni Oggi nei giorni
scorsi, consente di mantenere le vecchie regole di
pensionamento in favore di 4mila docenti che hanno
maturato un diritto a pensione entro il 31 Agosto 2012,
secondo la disciplina pensionistica vigente sino al
31.12.2011. L'elenco numerico dovrà essere definito
dall'Inps applicando un criterio progressivo risultante
dalla somma dell'età anagrafica e dell'anzianità
contributiva vantata dai singoli richiedente alla data
del 31 dicembre 2012. Inoltre, per fare cassa, i
termini di pagamento della buonuscita dei 4mila prof
verrebbero corrisposti secondo l'attuale disciplina
Fornero e quindi a partire da 66 anni e tre mesi per la
vecchiaia, 41 anni e sei mesi, se donna e 42 anni e sei
mesi, se uomo, per la
pensione anticipata. Senza contare, inoltre, che ci
sarà una dilatazione ulteriore qualora l'importo
lordo complessivo superi i 50mila euro.
Leggi Tutto:
http://www.pensionioggi.it/notizie/scuola/quota-96-piu-vicina-la-soluzione-per-i-4mila-prof-779#ixzz37tNDU8vq
Quota 96, piu' vicina la soluzione per i 4mila prof
Il
Governo non ha ostacolato la
soluzione della
vicenda dei lavoratori della
scuola che non avevano potuto utilizzare i
requisiti pensionistici ante riforma Fornero, perché
maturati al 31 agosto 2012 e non al dicembre 2011, in
contrasto con l’art. 1 del DPR 351/98 che valuta il
servizio in anni scolastici e non solari.
E' stato, infatti,
dichiarato ammissibile
l’emendamento al
DL 90/2014 che consente l’accesso a
pensione, con
decorrenza dal 1° settembre 2014, ai lavoratori del
comparto scuola che hanno maturato i requisiti di
accesso a pensione entro l’anno scolastico 2011/2012
secondo le regole previste prima dell’entrata in vigore
della riforma Monti-Fornero (i cd.
quota 96 della scuola). E' quanto ha dichiarato
l'Onorevole Ghizzoni via Twitter.
Il testo ora è atteso in Aula per la prima lettura
intorno al 28 luglio.
La misura (qui
il testo dell'emendamento), come già
anticipato da Pensioni Oggi nei giorni
scorsi, consente di mantenere le vecchie regole di
pensionamento in favore di 4mila docenti che hanno
maturato un diritto a pensione entro il 31 Agosto 2012,
secondo la disciplina pensionistica vigente sino al
31.12.2011. L'elenco numerico dovrà essere definito
dall'Inps applicando un criterio progressivo risultante
dalla somma dell'età anagrafica e dell'anzianità
contributiva vantata dai singoli richiedente alla data
del 31 dicembre 2012. Inoltre, per fare cassa, i
termini di pagamento della buonuscita dei 4mila prof
verrebbero corrisposti secondo l'attuale disciplina
Fornero e quindi a partire da 66 anni e tre mesi per la
vecchiaia, 41 anni e sei mesi, se donna e 42 anni e sei
mesi, se uomo, per la
pensione anticipata. Senza contare, inoltre, che ci
sarà una dilatazione ulteriore qualora l'importo
lordo complessivo superi i 50mila euro.
Leggi Tutto:
http://www.pensionioggi.it/notizie/scuola/quota-96-piu-vicina-la-soluzione-per-i-4mila-prof-779#ixzz37tNDU8vq
Il
Governo non ha ostacolato la soluzione della
vicenda dei lavoratori della scuola che non
avevano potuto utilizzare i requisiti pensionistici ante riforma
Fornero, perché maturati al 31 agosto 2012 e non al dicembre
2011, in contrasto con l’art. 1 del DPR 351/98 che valuta il
servizio in anni scolastici e non solari.
E' stato, infatti,
dichiarato ammissibile l’emendamento
al
DL 90/2014 che consente l’accesso a pensione, con
decorrenza dal 1° settembre 2014, ai lavoratori del comparto
scuola che hanno maturato i requisiti di accesso a pensione
entro l’anno scolastico 2011/2012 secondo le regole previste
prima dell’entrata in vigore della riforma Monti-Fornero (i cd.
quota 96 della scuola). E' quanto ha dichiarato l'Onorevole
Ghizzoni via Twitter.
Il testo ora è atteso in Aula per la prima lettura intorno al
28 luglio.
La misura (qui
il testo dell'emendamento), come già
anticipato da Pensioni Oggi nei giorni scorsi,
consente di mantenere le vecchie regole di pensionamento in
favore di 4mila docenti che hanno maturato un diritto a pensione
entro il 31 Agosto 2012, secondo la disciplina pensionistica
vigente sino al 31.12.2011. L'elenco numerico dovrà essere
definito dall'Inps applicando un criterio progressivo risultante
dalla somma dell'età anagrafica e dell'anzianità contributiva
vantata dai singoli richiedente alla data del 31 dicembre 2012.
Inoltre, per fare cassa, i
termini di pagamento della buonuscita dei 4mila prof
verrebbero corrisposti secondo l'attuale disciplina Fornero e
quindi a partire da 66 anni e tre mesi per la vecchiaia, 41 anni
e sei mesi, se donna e 42 anni e sei mesi, se uomo, per la
pensione anticipata. Senza contare, inoltre, che ci sarà una
dilatazione ulteriore qualora l'importo lordo
complessivo superi i 50mila euro.
Leggi Tutto:
http://www.pensionioggi.it/notizie/scuola/quota-96-piu-vicina-la-soluzione-per-i-4mila-prof-779#ixzz37tNQtZBO
Saranno fatti salvi fino al 31 dicembre 2015 i trattenimenti in
servizio per i magistrati e saranno ricompresi anche quelli non
ancora concessi alla data di entrata in vigore del
Dl 90/2014.
Per gli altri dipendenti pubblici la
dead-line resta ottobre
2014. Mentre per la scuola si anticipa al 31 agosto per
consentire, già da settembre, l'immissione in servizio del nuovo
personale. Sono queste alcune delle novità che sono state
approvate dalla Commissione Affari Costituzionali della Camera
in sede Referente Venerdì scorso e che saranno da questa
settimana in Aula per la discussione finale.
Dunque il provvedimento, sul fronte dei trattenimenti in
servizio, ha sostanzialmente
retto l'esame parlamentare.
Da un lato viene confermata la stretta sui trattenimenti in
servizio contenuta nell'articolo 1 del
Dl 90/2014 che vede il loro termine al 31 Ottobre 2014;
dall'altro c'è una piccola apertura in favore dei magistrati il
cui termine, pur restando fissato al 31 Dicembre 2015,
ricomprenderà non solo i trattenimenti già concessi ma anche
quelli non ancora in essere alla data di entrata in vigore del
Decreto legge 90/2014. L'abbassamento dell'età dovrebbe invece
scattare subito per i militari e per gli Avvocati dello Stato
dato che gli emendamenti vanno ad abrogare il comma 3
dell'articolo 1 che, per i militari, estendeva sino al 2015
l'operatività dei richiami in servizio.
Al fine di salvaguardare la continuità didattica e di garantire
l'immissione in servizio fin dal primo di settembre, il
provvedimento precisa inoltre che i trattenimenti in servizio
del personale della scuola verranno invece fatti salvi fino al
31 agosto 2014 o fino alla loro scadenza se prevista in data
anteriore.
Leggi Tutto:
http://www.pensionioggi.it/notizie/pubblico-impiego/riforma-pensioni-cosi-cambiano-i-trattenimenti-in-servizio-409#ixzz38hTLKaZX
Saranno fatti salvi fino al 31 dicembre 2015 i trattenimenti in
servizio per i magistrati e saranno ricompresi anche quelli non
ancora concessi alla data di entrata in vigore del
Dl 90/2014.
Per gli altri dipendenti pubblici la
dead-line resta ottobre
2014. Mentre per la scuola si anticipa al 31 agosto per
consentire, già da settembre, l'immissione in servizio del nuovo
personale. Sono queste alcune delle novità che sono state
approvate dalla Commissione Affari Costituzionali della Camera
in sede Referente Venerdì scorso e che saranno da questa
settimana in Aula per la discussione finale.
Dunque il provvedimento, sul fronte dei trattenimenti in
servizio, ha sostanzialmente
retto l'esame parlamentare.
Da un lato viene confermata la stretta sui trattenimenti in
servizio contenuta nell'articolo 1 del
Dl 90/2014 che vede il loro termine al 31 Ottobre 2014;
dall'altro c'è una piccola apertura in favore dei magistrati il
cui termine, pur restando fissato al 31 Dicembre 2015,
ricomprenderà non solo i trattenimenti già concessi ma anche
quelli non ancora in essere alla data di entrata in vigore del
Decreto legge 90/2014. L'abbassamento dell'età dovrebbe invece
scattare subito per i militari e per gli Avvocati dello Stato
dato che gli emendamenti vanno ad abrogare il comma 3
dell'articolo 1 che, per i militari, estendeva sino al 2015
l'operatività dei richiami in servizio.
Al fine di salvaguardare la continuità didattica e di garantire
l'immissione in servizio fin dal primo di settembre, il
provvedimento precisa inoltre che i trattenimenti in servizio
del personale della scuola verranno invece fatti salvi fino al
31 agosto 2014 o fino alla loro scadenza se prevista in data
anteriore.
Leggi Tutto:
http://www.pensionioggi.it/notizie/pubblico-impiego/riforma-pensioni-cosi-cambiano-i-trattenimenti-in-servizio-409#ixzz38hTLKaZX
Dopo il brutto stop nel decreto legge sulla pubblica amministrazione, le speranze di una revisione della Riforma Fornero sono affidate alla prossima legge di stabilità. Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha sostanzialmente confermato, prima della pausa estiva, la volontà del governo di introdurre dei correttivi al Dl 201/2011 per concedere maggiore flessibilità sull'età pensionabile.
L’idea fatta dal Ministro è quella di fornire un ventaglio di possibilità al lavoratore che intende lasciare il lavoro per andare in pensione prima dei tempi canonici fissati dalla riforma Monti- Fornero. Poletti ha parlato di strumenti differenziati adatti e coerenti con le diverse situazioni anche se non ha specificato nei dettagli quali saranno le iniziative.
Tra le ipotesi in campo c'è la possibilità di riproporre i cd. "pensionamenti flessibili", un progetto elaborato lo scorso anno dagli onorevoli Baretta e Damiano che consentirebbe un anticipo della pensione fino a 62 anni di età e 35 di contributi con un sistema di penalità; la riapertura del sistema delle quote che regolava la vecchia
pensione di anzianità; l'introduzione del ”prestito pensionistico“ per chi ha perso il lavoro a pochi anni dal raggiungimento dei requisiti richiesti per l’accesso all’assegno pensionistico.
Sempre nell'ottica di consentire un anticipo sull'età pensionabile, la legge di stabilità potrebbe essere il veicolo da utilizzare per la proroga dell'opzione donna, una misura su cui l'esecutivo ha fatto nelle scorse settimane un frettoloso dietrofront, ma che potrebbe estendere la possibilità per lavoratori e lavoratrici di accedere alla pensione con requisiti agevolati sino al 2018 al prezzo di avere un assegno calcolato con il
sistema contributivo. Possibile anche che la finanziaria sia utilizzata per inserire la norma, stralciata dal Dl sulla Pa, che cancelli le penalizzazioni per i lavoratori precoci.
Le altre misure su cui si attende il via libera
- A settembre dovrebbe iniziare in Senato la discussione del progetto di legge in materia di
sesta salvaguardia, un provvedimento, approvato agli inizi di luglio alla Camera che consentirà ad ulteriori 32 mila soggetti di mantenere le
vecchie regole pensionistiche. Già a fine mese si dovrebbero poi conoscere le decisioni dell'esecutivo sui
quota 96 della scuola, un intervento che consentirebbe a 4mila docenti che hanno maturato un diritto a pensione entro la fine dell'anno scolastico 2011/2012 di andare in pensione in deroga alla disciplina vigente.
Le proposte per introdurre maggiore flessibilità
La proposta Damiano -
Il disegno di legge messo a punto già nella scorsa legislatura prevede, con 35 anni di contributi, la possibilità di anticipare l’età del pensionamento
fino a 62 anni, con un sistema di penalizzazioni (dal 2 all’8% a seconda di quanti anni mancano ai 66). Verrebbe meno anche la
penalizzazione per chi ha maturato 41 anni di contributi indipendentemente dall’età anagrafica. Si tratta dei cd.
pensionamenti flessibili.
La Quota 100 - Possibile l'introduzione di un sistema basato sulla precedente pensione di anzianità. Cioè
ancorato ad un minimo di età anagrafica unitamente al perfezionamento di un requisito contributivo (es. 40 anni di contributi e 60 di età; oppure 39 di contributi e 61 di età).
Il Prestito Pensionitico
- E' l'ipotesi elaborata dall'ex ministro del Lavoro Enrico Giovannini. L'idea consentirebbe a chi, a pochi anni dalla pensione, si ritrova disoccupato e senza ammortizzatori sociali di chiedere all'Inps un anticipo dell’assegno pensionistico fino a 2-3 anni, importo che poi sarà rimborsato piano piano con micro-prelievi sull'assegno una volta conseguita la pensione.