Scuola, pensioni e Quota 96,
possibile ulteriore slittamento del Governo Renzi

Il 29 agosto si riunisce il Cdm: in agenda niente pensioni e Quota 96.
Per la Scuola, le linee guida del 'Pacchetto'

di Carlo Lanzone, The Blasting News 22.8.2014

Continuano le vicissitudini tra membri del Governo e lavoratori quota 96. Nonostante i numerosi tentativi di arrivare ad una soluzione consensuale, che possa accontentare tutte le parti in gioco, si resta ancora bloccati in un muro contro muro. Le rivendicazioni dei quota 96 sono note: avendo maturato tutti i requisiti anagrafici e di contribuzione necessari per andare in pensione nel 2011, vogliono fuoriuscire dal lavoro e cominciare a ricevere la propria mensilità. Il tutto sarebbe più che ovvio se il Governo Monti non fosse intervenuto con una riforma del sistema non tarata sull'anno scolastico (che inizia a settembre, a differenza di quanto non avviene per gli altri lavoratori). Il risultato, a livello pratico, significa fino a 7 anni di lavoro in più; un girone dantesco per molti lavoratori della scuola pubblica che avevano già pianificato il proprio ritiro.

I motivi alla base della mancata soluzione di pensionamento

In merito alla questione, il Governo ha tentato più volte di realizzare una salvaguardia per i cosiddetti esodati della scuola. Il problema è che presto o tardi, ogni tentativo è naufragato contro la mancanza di risorse da parte dello Stato. Che il problema fosse nelle coperture era già apparso chiaramente dopo che la Ragioneria dello Stato aveva dato parere negativo su di un recente provvedimento di sanatoria, escluso all'ultimo secondo dalla Riforma della Pubblica Amministrazione. D'altra parte, il discostamento di stime è evidente anche se si mettono a confronto i dati su cui ragiona l'esecutivo e quelli a disposizione dell'Inps. I primi parlano di una platea composta da circa 4000 lavoratori, mentre secondo l'istituto di previdenza il numero è più che doppio (circa 9000 soggetti). Il differenziale tiene conto del rischio che molti docenti facciano ricorso, sentendosi esclusi da una sanatoria ritagliata su misura per un numero preciso e limitato di dipendenti pubblici.

La linea rossa è il 29 agosto: si aspettano novità nella scuola

È chiaro che in questa situazione il Governo Renzi è legato tanto dall'imponderabilità di definire e limitare la platea potenziale dei beneficiari, quanto dal fatto che l'economia continua a stagnare e non sembra dare grandi speranze per un forte ritorno alla crescita nel futuro più prossimo. La linea rossa resta comunque il prossimo 29 agosto; giorno durante il quale il Consiglio dei Ministri dovrà prendere importanti decisioni riguardanti il mondo della scuola. Per la stessa data quota 96 hanno deciso di organizzare una manifestazione di protesta a Roma, ma visti i presupposti di partenza la questione potrebbe continuare a restare irrisolta.


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