Renzi: su ‘Quota 96’non finisce qui, a settembre
un intervento allargherà la platea dei beneficiari

Alessandro Giuliani, La Tecnica della Scuola 5.8.2014

Per il Capo del Governo la norma soppressa non c'entrava nulla con la ratio della riforma della P.A e quindi è stato giusto toglierla dal decreto. Starebbe quindi preparando un intervento da approvare dopo l’estate, assai più ampio come platea del perimetro dei 4mila insegnanti bloccati dalla riforma Monti-Fornero.

Dopo la doccia fredda a Palazzo Madama, in serata anche il premier è voluto intervenire sula soppressione dell’articolo che avrebbe dato il via libera ai dipendenti con almeno 35 anni di servizio e 61 di età. L'emendamento sulla 'quota 96' non c'entrava nulla con la ratio della riforma della P.A e quindi è stato giusto toglierla dal decreto, ha spiegato Matteo Renzi.

A quanto si apprende, inoltre, il Capo del Consiglio starebbe preparando un intervento a settembre, assai più ampio come platea del perimetro dei 4mila insegnanti coperti dalla 'quota 96'.

Settembre però per chi lavora nella scuola è un mese beffardo: un eventuale via libera al provvedimento di allargamento dei beneficiari della pensione, farebbe comunque scivolare di un ulteriore anno il pensionamento dei 4mila bloccati dal clamoroso errore nella riforma Monti-Fornero.

I dubbi, malgrado le rassicurazioni di Renzi, rimangono forti: dove troverà lo Stato le coperture necessarie per mandare in pensione il doppio, il triplo o il quadruplo dei 4mila lavoratori della scuola rimasti incredibilmente intrappolati? A meno che il premier non si riferisca alla modifica della legge Monti-Fornero che diversi parlamentari stanno sponsorizzando e che vorrebbero inserire nella Legge di Stabilità: l'obiettivo è mandare in pensione tutti i lavoratori con almeno 62 anni anni di età e 35 anni di contributi, con riduzioni sull’assegno pensionistico che andrebbero dal 3 all'8%, applicate in modo inversamente proporzionale all'età di uscita.