Riforma pensioni 2014:
vecchiaia e anzianitą, guida al ritiro

Bocciate le deroghe alla Riforma Pensioni, ultime novitą sul pensionamento

di Domenico Ferlita, The Blasting News 12.8.2014

"Nella fretta l'ex ministro ha lasciato scoperti una serie di casi che ancora adesso stiamo affrontando situazione per situazione". Ad affermarlo č il sottosegretario dell'Economia Pier Paolo Baretta. Egli, infatti, parla della ormai nota questione degli esodati e dei Quota 96 rimasti ignorati dalla precedente riforma contenuta nel Decreto Salva Italia del Governo Monti. Secondo il sottosegretario Baretta, la soluzione del caso sta nel trovare gli strumenti strutturali e saperli usare.

Come tanti sanno, l'ex ministro del Lavoro Elsa Fornero, ha previsto una rivalutazione della pensione, per chi decidesse di restare a lavoro in un'etą al di sopra dei 66 anni fino ai 70, mentre č in previsione che per coloro che decidono di andare in pensione prima dei 66 anni di etą questo limite non va toccato e che si ritroverą con un assegno di importo decisamente minore. Dopo la bocciatura delle deroghe alla Riforma Fornero da parte della Ragioneria dello Stato, il Governo ha detto no alle pensioni per i 4 mila insegnanti facente parte del comparto scuola, ovvero coloro che sommando gli anni contributivi con l'etą anagrafica, raggiungono Quota 96. Quindi, nessun assegno sarą percepito a settembre dalla suddetta categoria.

Il motivo sta nel fatto che mancano i fondi necessari e non solo. Anche la notevole discordanza politica ha fatto la sua parte. Per i dipendenti privati resta fissata a 66 anni e tre mesi per gli uomini e 63 anni e 9 mesi per donne. Rimane tutto fermo, invece, per i lavoratori autonomi, ossia artigiani, commercianti e coltivatori diretti. Per loro, infatti, l'etą del pensionamento č fissata in 66 anni e 3 mesi. Mentre č rimasto penalizzato il sesso femminile, per il quale, nel 2014 il limite č salito a 64 anni e 9 mesi. Anche per i dipendenti del settore pubblico l'etą pensionabile č la stessa sia per gli uomini che per le donne, ma con una netta differenza: per molti anni, le donne impiegate nel settore potevano andare in pensione con 20 anni di servizio, ridotti a 15 anni se sposati o con figli. Adesso, invece, č previsto il pensionamento d'ufficio stabilito al compimento del 62 esimo anno di etą.


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