FORMAZIONE TECNICA POST-DIPLOMA

Rivoluzione Its: per la prima volta
finanziamenti in base al merito

Il 10% dei fondi legati alla premialità. Conterà soprattutto il «placement»
cioè tasso di occupazione dopo il biennio di studi

 Il Corriere della Sera 6.8.2014

La valutazione e il merito entrano nella scuola dalla porta degli ITS , le scuole ad alta specializzazione tecnologica post diploma. Gli Istituti Tecnici Superiori offrono ai ragazzi un percorso di formazione biennale alternativo alla laurea che punta a formare figure professionali richieste dal mercato e dal territorio in cui le scuole stesse sono radicate Dal prossimo anno scolastico per la prima volta saranno misurate l’efficienza e l’efficacia dei risultati e i fondi verranno distribuiti non più a pioggia, ma in base ai traguardi raggiunti. Una vera e propria rivoluzione nel mondo dell’istruzione. Questo l’esito dell’accordo siglato martedì in Conferenza Unificata tra il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e le Regioni. Dal prossimo anno scolastico il fondo Miur e i fondi regionali che finanziano gli ITS verranno distribuiti in questo modo: il 20% in relazione alla popolazione residente nella Regione di età compresa fra i 20 e i 34 anni; il 70% sulla base dei ragazzi ammessi al secondo anno e di quanti sono stati ammessi all’esame finale; per il 10% a titolo di premialità per quegli ITS che hanno ottenuto un punteggio pari o superiore a 70 secondo criteri che riguardano, fra l’altro, l’occupazione dei diplomati a 6 e a 12 mesi dalla fine del corso. In altre parole. pù fai assumere più fondi prendi.

Il sistema Its

Gli Its sono 63: 27 nell’area delle nuove tecnologie per il made in Italy; 11 nell’area della mobilità sostenibile; 9 nell’area dell’efficienza energetica; 7 nell’area delle tecnologie innovative per i beni e le attività culturali; 6 nell’area delle tecnologie della informazione e della comunicazione; 3 nell’area delle nuove tecnologie della vita. Gli Istituti Tecnici Superiori raccolgono 5.000 ragazzi, sono caratterizzati da una fortissima contaminazione tra scuola e lavoro (secondo il cosiddetto modello duale tedesco), con il 50% delle docenze effettuate dal mondo della produzione e almeno il 30% delle ore in tirocinio attivo. Si tratta di corsi della durata di due anni che hanno appena terminato il primo biennio con ottimi risultati sul piano dell’occupazione: oltre il 60% dei diplomati ha già trovato lavoro, con alte percentuali di contratti a tempo indeterminato.