Riforma della scuola, cosa cambierà
col piano del governo Renzi

Il corpo docente dovrebbe essere al centro della riforma del sistema educativo,
per la quale il premier sembra pronto a investire un miliardo di euro

 Davide Mazzocco, Polis Blog, 24.8.2014

È la scuola la prossima tappa della road map riformista di Matteo Renzi: “Il 29 agosto vi stupirò” ha detto il premier in un’intervista rilasciata al settimanale Tempi, alludendo al Consiglio dei Ministri nel quale si inizierà a discutere sulla riforma alla quale Renzi sta lavorando “seriamente, con il ministro Giannini e con la sua squadra”.

Per Renzi la scuola non è un problema, ma un “asset strategico”, perché “tra dieci anni l'Italia non sarà come l'avranno fatta i funzionari degli uffici studi delle banche o i politici di Montecitorio; l'Italia sarà come l'avranno fatta le maestre, i maestri, gli insegnanti”.

Il riserbo resta assoluto, ma, secondo le prime indiscrezioni, tre saranno i punti salienti della riforma della scuola:

1) La riqualificazione del personale docente è la priorità. E per riqualificare il personale docente, Renzi è disposto a investire un miliardo di euro. Qualora l’investimento dovesse essere ufficializzato, la riforma segnerebbe una discontinuità con le precedenti, tutte quante fatte a costo zero.

2) L’aumento dello stipendio per il personale docente che è attualmente uno dei più bassi d’Europa.

3) La necessità di nuovi concorsi, una decisione che entrerebbe in contraddizione non solo con i sistemi Sicsi e Tfa, ma anche con il trend pedagogico che negli ultimi anni sembra privilegiare le abilità e le competenze maturate sul “campo” piuttosto che le conoscenze oggetto dei test.

Ci sono, poi, due altre questioni nodali che la Riforma dovrebbe affrontare di petto. La prima è la stortura degli abilitati Tfa che hanno un ricorso in sospeso al Tar per l’inserimento all’interno delle Graduatorie ad esaurimento. La seconda è il taglio delle cattedre al Sud che ha costretto una grande massi di giovani docenti del Meridione a emigrare verso il Settentrione.

L’attesa per il 29 agosto cresce e sarebbe già una mossa “stupefacente” se Renzi e il ministro Stefania Giannini riuscissero a tradurre in atti legislativi le indiscrezioni di cui sopra.