Scuola al sud, Pasquale Almirante, La Sicilia 3.8.2014 Come è noto, agli esami di Stato di quest'anno è stato ammesso il 95,8% dei candidati e di questi hanno superato le prove il 99,2%: poco più dell'anno scorso quando erano stati il 99,1%. Inoltre, lo 0,8% del totale, circa cioè 3.400 studenti, ha avuto anche la lode. Il dato più significativo però riguarda la scomposizione per regione: i super bravi sono stati in Puglia (700 i 100 e lode), Campania (408), Sicilia (356) e Lazio (348). Un caso curioso giunge però da Reggio Calabria e coinvolge un portale internet specializzato. Il locale liceo scientifico, il Leonardo da Vinci, inviando l'elenco completo dei centisti e dei centisti con lode, fece sapere che tutti i 51 candidati del quinto anno erano stati praticamente all'unanimità super bravi: un concentrato di cento e cento e lode che probabilmente non ha precedenti, ma che la dice lunga sugli effettivi metodi valutativi della nostra scuola. Anche questo dato, però, è bastato per far gridare, come ormai è consuetudine, da parte di tanti osservatori del Nord, che tale presunta "elargizione" di voti alti va poi a penalizzare altrettanti ragazzi che, in mano a insegnanti più rigorosi, ottengono risultati più penalizzanti a parità di preparazione, se non addirittura superiore. E infatti sono in molti a riproporre l'abolizione del valore legale del titolo di studio e a implementare la valutazione delle scuole in modo che sia all'atto dell'iscrizione all'università e sia per le assunzioni, soprattutto nella Pubblica amministrazione, si faccia riferimento non al voto ma alla provenienza del candidato. Tuttavia, è venuto fuori che la Sardegna è la regione con più abbandoni scolastici e dove si promuove di meno, mentre in Campania e Sicilia è alta la percentuale degli studenti ripetenti, rispettivamente l'11,5% e l'11%. Ma non solo: Sardegna, Campania e Sicilia si confermano le regioni con più difficoltà di rendimento, mentre tra le prime dieci province con maggiore dispersione di alunni alle superiori figurano Caltanissetta (con quasi il 42%), Palermo, Catania, Ragusa, Sassari, Cagliari, Napoli e Oristano. Guardando però bene, sono anche queste le regioni dove si ha la più alta concentrazione di cento agli esami di Stato: come mai? Molte sono le risposte, benché la più convincente riguarda l'assenza di una possibile alternanza scuola-lavoro e le scandenti condizioni economiche e sociali in cui il Sud, da più di un secolo, versa. |