Riforma scuola. Sulle assunzioni Orizzonte scuola 31.8.2014 Le assunzioni ci sono oppure no? Mercoledì è dietro l'angolo, ma rischia di diventare un'eternità: se l'attesa per la riforma della scuola si incontra con comunicazioni spicciole e sibilline. Da giugno ad oggi abbiamo assistito ad un susseguirsi di affermazioni, smentite, notizie ufficiose e riferite, mai una notizia ufficiale. La stampa l'ha fatta da padrone, forse volutamente, forse perché è servita a misurare gli umori. Certo è che alcune cose son state dette: si è parlato di piano straordinario di immissioni (tante, 100mila, poi se ne sono aggiunte 50mila ogni anno fino al 2022), di valutazione dei docenti, di scuola-lavoro e molto, molto altro. Il quotidiano "La Stampa", ieri, ha titolato: "niente assunzioni Il governo promette un patto con le famiglie". Affermazioni che hanno preoccupato molti docenti precari, perché in controtendenza rispetto a quanto trapelato nei giorni precedenti. L'articolo parte dal commento di alcune parole del Primo Ministro. "Il progetto di riforma - ha detto Renzi - sarà presentato mercoledì, il programma è pronto", assicurando che non c'è "problema di copertura, anche perché il progetto che abbiamo in mente fa data al 2015." Ha poi aggiunto che la riforma della scuola "non si articola nella stabilizzazione dei precari, è l'assunzione di un patto con le famiglie, con gli insegnanti. C'è un'Italia che chiede di valutare il lavoro degli insegnanti." Affermazione tradotta nel titolo dei quotidiano che abbiamo riportato sopra. Certo, le affermazioni potevano essere intese anche diversamente, cioé che l'assunzione dei precari non è l'elemento centrale della riforma, ma che è un anello di essa, che ruota, invece e principalmente, intorno ad un patto con le famiglie e gli insegnanti. Quale sarà la giusta interpretazione? Un chiarimento dall'alto aiuterebbe. |