Workshop DiSAl-Tuttoscuola al Meeting di Rimini

Spesa per l’istruzione:
costo o investimento? Risponde Sestito

 Tuttoscuola, 25.8.2014

Posti in piedi al Meeting di Rimini per seguire il workshop promosso dalla associazione DiSAL in collaborazione con Tuttoscuola sul tema “Dirigere scuole imperfette: le risorse finanziarie per la scuola, costo o investimento?”

Protagonista dell’incontro, svoltosi in mattinata, Paolo Sestito, già commissario e presidente dell’Invalsi, ora tornato in Banca d’Italia con l’incarico di capo del servizio Struttura economica, in dialogo con Orazio Niceforo, redattore di Tuttoscuola, e con i partecipanti al seminario, molti dei quali sono intervenuti nel dibattito - a partire dal presidente Disal Delfino e dal suo predecessore Pellegatta - accentuandone le caratteristiche seminariali.

Sestito, un cui volume di prossima pubblicazione  presso il Mulino ha per titolo proprio ‘La scuola imperfetta, ha subito messo in chiaro di non avere una ricetta infallibile capace di trasformare la spesa per l’istruzione da costo (come è stata di fatto finora considerata nel nostro Paese: di qui la logica inesorabile del ‘taglio dei costi’) in investimento, cioè in spesa utile, efficace. Come anche Tuttoscuola aveva sottolineato un anno fa nel dossier ‘Sei idee per rilanciare la scuola’ occorre agire su più variabili, cercando in ogni caso di individuare per ciascuna di esse (dalla spesa per il personale a quella per le infrastrutture, dai modelli di governance e rendicontazione sociale ai piani per la digitalizzazione della scuola) le condizioni perché la spesa sia efficace, produca cioè un miglioramento valutabile e misurabile, un valore aggiunto.

Occorrerebbe migliorare la qualità dei diversi fattori che incidono sulla qualità dei risultati scolastici utilizzando in tale senso anche gli esiti delle indagini internazionali e delle prove nazionali: formazione iniziale e in servizio dei docenti, reclutamento, risorse aggiuntive da assegnare alle scuole più bisognose, individuazione e valorizzazione di figure intermedie che affianchino i dirigenti scolastici, modelli di governance che diano maggior spazio e ruolo agli stakeholders locali e così via.

Quanto ai modelli organizzativi, Sestito si è detto contrario a politiche di accentuata mercatizzazione (per esempio il ricorso sistematico al fund raising) soprattutto per quanto riguarda la fascia della scuola obbligatoria: produrrebbe un aumento delle disuguaglianze, e di fatto una perdita di efficacia dell’azione educativa, che deve preoccuparsi di migliorare i risultati medi (per esempio quelli della prove PISA, IEA e Invalsi) ma riducendo il divario tra alunni e tra scuole e territori.

Non è possibile riportare qui la ricchezza degli spunti emersi nell’incontro, ma si tratta di temi sui quali Tuttoscuola tornerà presto e in modo approfondito.