I precari di Lucca sul piede di guerra

Silvana La Porta, La Tecnica della Scuola 2.8.2014

E adesso i precari delle scuole del Nord non ci stanno più. E addirittura scrivono al ministro Giannini per invitarlo a monitorare con attenzione lo spostamento dei precari dal Sud Italia nelle più ricche province settentrionali per mettere dei paletti significativi agli spostamenti selvaggi.

Accade a Lucca e la notizia viene divulgata dal quotidiano on line Luccaindiretta.it. A quanto pare i precari lucchesi sapevano già del dramma che stava per accadere, se si erano subito rivolti ai sindacati e si erano recati all'Usp, ottenendo conferme di quanto temevano.

La situazione, alla pubblicazione delle Gae provvisorie, è davvero tragica nella scuola primaria: “Per trovare il primo nome di un precario residente a Lucca c'è da scorrere tutte le candidature fino alla 162esima posizione. Avanti ci sono soltanto insegnanti, anche loro precari, da altre Regioni d'Italia. Con punteggi che hanno scavalcato i circa 140 docenti in attesa di un incarico a tempo determinato che da anni erano in lizza nella graduatoria scolastica provinciale per le scuole dell'infanzia. Per il ruolo, ovvero per l'incarico a tempo indeterminato, una situazione fotocopia, con una graduatoria salita dalle 153 alle 439 candidature”.

Peggio addirittura va nella scuola dell'infanzia: “Nella graduatoria pubblicata oggi figurano in tutto 414 candidati. La prima in lizza ha ben 215 punti, molti di più rispetto ai candidati lucchesi. La migliore si ferma infatti a 128 punti. Ed è oggi al 162esimo posto. Per trovare un altro candidato della provincia bisogna raggiungere la 190esima posizione in graduatoria: 123 i punti assegnati. Gli altri sono messi ancora peggio”.

I precari lucchesi hanno deciso dunque di affilare le armi e richiedere innanzitutto le verifiche di alcuni punteggi. E' al vaglio anche la possibilità di procedere a un ricorso “collettivo” per chiedere una verifica complessiva su tutte le 414 candidature.

D'altronde già qualche mese fa i supplenti dichiaravano: “La speranza è quella di avere una risposta dall'esponente lucchese del Governo Renzi, ma intanto alcuni sono al lavoro per scrivere una lettera direttamente al premier, portando all'attenzione del presidente del Consiglio una situazione che non travolge soltanto i precari della scuola lucchesi ma interessa centinaia e centinaia di docenti in attesa del ruolo. Non vogliamo, e lo sottolineiamo con forza, far cadere questa nostra riflessione nel qualunquismo o nella stereotipata rivalità tra Nord e Sud, perché non si tratta di questo. Il nostro stesso gruppo è formato da insegnanti provenienti da molte zone d’Italia, e diversi di loro hanno portato le proprie personali esperienze al riguardo. La situazione - aggiungevano - è ovviamente molto complessa e di difficile risoluzione, ma crediamo che sia necessario un intervento dall’alto che faccia un po’ di chiarezza e metta regole maggiormente condivise così che non finisca tutto, ancora una volta, nella solita ’guerra tra poveri’ e nella prevaricazione dei soliti ’furbetti’”.

Inoltre proponevano al Ministro delle “soluzioni”, che adesso riconfermano. Tra queste, più controlli e eventuali sanzioni nei confronti di chi, dopo aver ottenuto l'incarico annuale, non prende mai servizio. Insieme a maggiori verifiche sui punteggi attribuiti a coloro che si trovano in graduatoria e il ricalcolo dell'organico di diritto effettivo. Tra le richieste al Ministro c'è anche quella di inserire un tetto massimo di persone che possono richiedere il trasferimento nella graduatoria di una determinata provincia.

Un atteggiamento sicuramente condiviso da altri precari settentrionali, che non ci stanno a perdere il ruolo per un soffio, dopo anni e anni di sacrifici.