Lunedì il decreto scuola arriva al Cdm. di Marzio Bartoloni e Claudio Tucci, Il Sole 24 Ore 6.9.2013 È atteso per lunedì 9 settembre in Consiglio dei ministri il decreto legge sulla scuola, che prevede più fondi per il diritto allo studio, potenziamento dei servizi di "welfare" per lo studente, un nuovo piano triennale di assunzioni a tempo indeterminato di docenti e Ata. E, novità delle ultime ore ma la norma non è ancora certa, l'abolizione del "bonus maturità" al debutto quest'anno tra mille polemiche nei test per le facoltà a numero chiuso. In attesa di una sua riscrittura più equa, come annunciato dal ministro Maria Chiara Carrozza, il "premio" in punti sul voto di maturità – inventato nel 2008 dall'allora ministro Giuseppe Fioroni – sparirebbe quindi dopo solo un anno di vita. Il ministero dell'Istruzione ha individuato il pacchetto di misure da inserire nel decreto che lunedì approderà in Consiglio dei ministri. La bozza è ora al vaglio dell'Economia che avrebbe subito evidenziato problemi di copertura. In ballo ci sarebbero ancora 400 milioni da trovare.
I tecnici di Viale Trastevere contano di recuperare una fetta di questi soldi
tra le pieghe del bilancio del Miur. Mentre per la restante parte si sta
cercando una soluzione con fondi esterni. Dall'articolato è stata già espunta
(perché troppo costosa) la norma su «Quota 96» che avrebbe consentito a circa
5/6mila docenti di andare in pensione con le regole pre Monti-Fornero. «È invece
in corso la trattativa sugli inidonei che dovrebbero transitare nei ruoli
amministrativi», ha spiegato il capo dipartimento per l'Istruzione, Luciano
Chiappetta. Una partita, questa, che vale una buona fetta dei 400 milioni che
mancano. Nella bozza di articolato non c'è più la norma "salva presidi" per
tamponare le situazioni critiche venutesi a creare in alcune regioni (Lombardia
in testa) a seguito dell'annullamento del concorso del 2011. Qui lo stop è
arrivato dalla Funzione pubblica per evitare l'insorgere di nuovo contenzioso. Il piatto forte del decreto è l'articolo che proroga, per i prossimi tre anni, il piano di assunzioni di docenti e Ata. «Si punta a coprire il turn over previsto nel triennio e tutti i posti disponibili», ha spiegato Chiappetta. Per la precisione parliamo di 26.264 professori normali, 1.608 docenti di sostegno e 13.400 Ata, per un totale di 41.272 posti. A questi potrebbero aggiungersi le cattedre in più sul sostegno. Il Miur preme per stabilizzare i posti attualmente coperti da un supplente, pari nel triennio 2014-2016, a 26.684. Che farebbero salire il "bottino" del piano triennale a quasi 69mila posti. Ma anche qui servono risorse, e c'è da convincere l'Economia. Per i sindacati è fondamentale chiudere la partita: «Bisogna dare stabilità agli organici e riconoscimento all'impegno professionale delle persone», sottolinea il leader della Uil Scuola, Massimo Di Menna. |