Carrozza: "Così cambierò la scuola"
Stage pre-maturità, stop a bonus

Il nuovo piano del ministro dell'Istruzione. L'Italia non dovrà mai più sfornare un laureato che non ha mai lavorato: dal 2014 i tirocini formativi da 400 euro in azienda. I precari saranno stabilizzati. Abbassare i costi per gli studenti

di Corrado Zunino, la Repubblica 7.9.2013

GENOVA - Maria Chiara Carrozza, ministro dell'Istruzione, scende dal palco della Festa nazionale del Pd e dice: "Con il prossimo Consiglio dei ministri aboliremo il bonus maturità, i dieci punti che l'esame di Stato regala a ogni studente promosso bene. Si sa, servono per la valutazione di un test d'accesso universitario che ne vale cento".

"L'abbiamo guardato da tutte le parti, ho insediato una commissione tecnica apposta, abbiamo capito che è difficile introdurre un premio che garantisca giustizia. Sono giunta alla conclusione che sia impossibile. Abbiamo provato a cambiare il bonus a giugno, a renderlo più equo, adesso è l'ora di fermarci. Per i test del 2014 il bonus maturità non ci sarà. La commissione ministeriale, in un secondo momento, ci dirà qual è il modo migliore per premiare gli studenti più efficaci delle scuole superiori".

Ministro, il bonus maturità è solo una parte dei sempre più contestati test d'accesso alle facoltà a numero chiuso. Quando affronterà la questione?

"Ho chiesto spiegazioni sulle segnalazioni. Sui test d'ingresso ci vuole una valutazione seria e ponderata. Oggi registro che una selezione esiste in molti paesi europei, dovremo parlarne".

Lunedì ci sarà il primo Consiglio dei ministri del governo Letta dedicato interamente alla scuola, all'università, alla ricerca. Che novità registreremo?
"Sono sempre dell'idea che i risultati prima si portano a casa e poi si annunciano. Siamo in una fase politica delicata. Diciamo che i tre temi sono: abbassare il costo dell'istruzione per gli studenti...".

Il prezzo dei libri è salito ancora del sei per cento, prevedete un nuovo calmiere?
"Ci stiamo lavorando, come stiamo lavorando a un pacchetto trasporti, bus e treni, per gli studenti. Iniziamo a introdurre un welfare scolastico".

Il secondo punto, immaginiamo, sono gli insegnanti. La Cgil ha detto che non accetterà scambi tra un aumento salariale e un innalzamento delle ore lavorate. Vuol dire che un po' di soldi per gli insegnanti ci sono?
"Questo lo vedremo alla fine. Dico solo che il nostro ministero è l'unico che non ha subito tagli legati alla compensazione per togliere l'Imu, e questo dice dell'attenzione del governo per scuola e università. Dico anche che vogliamo introdurre un numero consistente di insegnanti di sostegno, visto l'aumento del numero degli studenti disabili o comunque bisognosi di un'attenzione speciale".

Le prime bozze del futuro decreto parlavano di 27 mila insegnanti di sostegno da assumere e 44 mila in totale.
"In generale stabilizzeremo i precari cercando di avvicinare l'organico di diritto della scuola all'organico di fatto. Chi ha insegnato a lungo deve poter essere assunto".

Questo ragionamento ribalta l'impostazione del suo predecessore Profumo, che voleva un ingresso di insegnanti giovani. Che ne sarà del concorsone pubblico?

"Non bandirò più un concorso pubblico per assumere docenti in queste condizioni. In Toscana e Lazio le commissioni non hanno concluso il lavoro, altrove mancavano classi di concorso, mancavano discipline. Prima di pensare a nuovi concorsi dobbiamo ridare certezza a chi già nella scuola lavora".

È vero che vuole cambiare l'esame di maturità?
"Vorrei cambiare l'approccio all'esame di maturità, la filosofia degli ultimi due anni di studi superiori. Introdurremo l'orientamento universitario già dal quarto anno di superiori, alla fine del quarto anno uno studente dovrà essere già entrato in un ateneo e aver fatto stage in aziende, società, enti pubblici. Priorità per gli studenti di istituti tecnici e professionali. Oggi un diciannovenne arriva all'estate della maturità e non sa nulla del suo futuro, delle sue reali attitudini. Anche per questo ho confermato ad aprile, prima della maturità, il test di ammissione alle facoltà universitarie".

Vuole un'alleanza scuola-lavoro già ai 17 anni. E per l'università?
"L'Italia non dovrà mai più sfornare un laureato che a 25 anni non ha mai fatto un lavoro, neppure il cameriere. Le multinazionali oggi assumono laureati su tre criteri: primo, chi ha chiuso l'università in tempo. Secondo, chi ha fatto l'Erasmus. Terzo, chi ha fatto stage o lavori. Con il decreto del Fare abbiamo già introdotto i tirocini formativi da 400 euro al mese in azienda. Metà li paga lo Stato, metà il privato. Inizieremo nel 2014".

Il terzo punto in Consiglio dei ministri sarà la programmazione. Che oggi vuol dire avere scuole sicure e moderne.
"L'edilizia scolastica è un argomento che sta a cuore al presidente Napolitano, l'ho appena incontrato. Abbiamo messo a bilancio, insieme all'Inail, 450 milioni, e tutte le regioni hanno preparato i loro piani. In Sicilia gli enti locali lasceranno gli edifici in cui pagano un affitto per spostare le attività in strutture completamente nuove".

In questa nuova attenzione al rapporto scuola-lavoro, prevede novità per gli istituti professionali?
"Voglio reintrodurre la geografia, tagliata per motivi di bilancio. In particolare la geografia economica".

In questa estate ha detto solo cose di sinistra, ministro: le bocciature devono essere pochissime, i compiti per l'estate non servono granché. Non è che vuole rimettere sulla targa del ministero dell'Istruzione la parola "pubblica"?

"Pubblica è un aggettivo bellissimo, che sento molto mio. Io sono il ministro della Pubblica istruzione".