Scuola, il ministro Carrozza: la bocciatura
solo in extremis, altrimenti porta alla dispersione

 Il Sole 24 Ore 12.9.2013

L'integrazione parte dalla scuola. E 736mila alunni stranieri sono comunque un'opportunità. Lo sottolinea il ministro dell'Istruzione, Maria Chiara Carrozza, in un intervento nella trasmissione "Uno Mattina".«L'integrazione - spiega - é una delle sfide della scuola italiana ed io non la vedo come un problema ma come un'opportunità». Carrozza risponde in questo modo a una domanda sul caso della scuola nel novarese in cui i genitori hanno tolto i figli da una classe frequentata in maggioranza da bambini rom.

Comporre le classi in maniera equilibrata
«È chiaro - aggiunge il ministro - che nel comporre tante classi sul territorio ci sono casi che saltano agli occhi e giustamente vengono messi in evidenza; dobbiamo comporre le classe in modo equilibrato, non classi con troppi stranieri o con zero stranieri».

Oltre 736mila studenti con cittadinanza non italiana
Per dare un'idea della situazione attuale, Carrozza ricorda che in questo anno scolastico gli studenti con cittadinanza non italiana sono oltre 736mila, ma «il 50% é nato in Italia e parla italiano».

Il ministro: la bocciatura disorienta
Carrozza parla anche del percorso di selezione all'interno della scuola e ricorda che «la bocciatura deve essere uno strumento estremo, discusso e vissuto con il ragazzo/ragazza e i genitori, altrimenti porta alla dispersione». La scuola, continua il ministro, «ha in sé un processo selettivo» ma é importante che indirizzi ed orienti. La bocciatura può portare disorientamento: in ogni caso dobbiamo orientare i ragazzi verso il percorso più adatto».

I professori vanno aggiornati sul digitale
Serve un aggiornamento obbligatorio per gli insegnanti, non sempre all'altezza della rivoluzione digitale imposta alla scuola. Lo ricorda Carrozza. «Io credo che gli insegnanti vogliano aggiornarsi. Il problema é che non ci sono opportunità, già lo stipendio é molto basso e quindi sembra chiedere troppo - afferma nel corso di un'intervista a Radio anch'io - dovremo quindi offrire strumenti per l'aggiornamento accessibili a tutti e compatibili con la vita degli insegnanti. Secondo me - conclude - si andrà verso un aggiornamento obbligatorio però deve essere fatto nel modo opportuno e adeguato al sistema scolastico».