Riflessioni del CONBS sul nuovo decreto
Lettera inviata ai Sindacati, alla Ministra
dell'Istruzione, ad alcuni Parlamentari
dal
CONBS,
16.9.2013
L'analisi del D.L. 104 pubblicato in G.U. indubbiamente obbligherà a
tirare le somme sui moltissimi mesi di mobilitazione, sulle
rispettive capacità e possibilità di influire su Governo e
Parlamento, sul fatto che la proposta "magica" di un
emendamento possa davvero scalfire
dei decreti emergenziali emanati da governi "a termine" e
traballanti.
Rileviamo piuttosto che l'annuncio ripetuto per giorni dell'abrogazione
del transito obbligatorio nel ruolo Ata ha il sapore di una
funambolica beffa da parte di governi che continuano a maltrattare
la Scuola italiana, affidandola alle presunte competenze di persone
che occupano ruoli senza una vera preparazione specifica.
Nei fatti, abrogati i commi della S.R. 2012, resta in vigore la
L.111/2011 (di Gelmini e Brunetta), che prospetta il transito
volontario nel ruolo ATA o in alternativa impone la mobilità
intercompartimentale quale sbocco residuale obbligato.
NOVITA' RISPETTO AL DECRETO GELMINI
Questa mobilità intercompartimentale viene adesso ristretta
all'ambito provinciale e in deroga ai bilanci dei vari Enti: ciò
significa che questi potranno pareggiare i propri organici,
deficitari a causa del blocco delle assunzioni.
Ma verso quali livelli di carriera condurrebbe tale mobilità e con
quali speranze di successo/stabilità nel tempo per le persone
interessate? Cosa accadrebbe poi degli inidonei numericamente
in eccesso rispetto alle
disponibilità di posti?
E quali prospettive avrebbero quei docenti che usufruiscono della
L.104 (per se stessi o per parenti) e che hanno diritto
all'inamovibilità o, in alternativa, a scegliere la sede viciniore?
Del resto queste preoccupazioni risalgono a vecchia data. Invece la
"novità" più significativa del decreto risiede nell'indicazione che
gli attuali docenti permanente-mente inidonei saranno sottoposti a
nuova visita e che a questa sarà presente un "membro Miur".
Al riguardo le perplessità sono molteplici:
da chi e
fra chi sarà scelto costui? con quali
competenze? e con quali funzioni e prerogative parteciperà alla
Commissione MEDICA? Non dimentichiamo che sono pochissimi i
dipendenti Miur esperti di Disagio e Malattie professionali e che
negli ultimissimi corsi di formazione sulla Sicurezza tali temi
spesso non sono stati nemmeno nominati.
Inoltre si pone il problema della riservatezza delle diagnosi
(legata al segreto professionale dei medici componenti le
Commissioni) e non si capisce come il "membro Miur" possa
affiancarle (a titolo consultivo? per pareri sul funzionamento delle
varie mansioni?) senza presenziare ed accedere ai dati sensibili.
Oltre a ciò suscita perplessità il fatto che chi opta per il ruolo
Ata possa sottrarsi alle visite in questione: molti referti di
inidoneità non sono sufficientemente chiari circa una valida
destinabilità verso i compiti amministrativi.
Inoltre nel decreto non si parla delle inidoneità
temporanee e forse questo è l'unico
punto positivo, che lascia aperto almeno uno spiraglio come via di
fuga alle malattie professionali -riconosciute e non- dei docenti.
LO STRUMENTO DISPENSA
Altra perplessità riguarda la possibilità di dispensa.
Le Commissioni così composte saranno autorizzate a concedere
l'inidoneità "permanente assoluta" (secondo la dicitura del DPR
171/2011 ufficialmente accettata per la dispensa) o si assisterà al
balletto di verbali "fantasiosi" e impossibili da interpretarsi, con
dannosi, estenuanti rimpalli tra UST, CMV e INPS?
Ma c'è di più: qualunque mobilità professionale ci porterà a non
essere più "in aggiunta" all'organico ma inquadrati a tutti gli
effetti nel personale. Vediamo dunque come si renda urgente e
primario affrontare il problema sfoltendo il settore, con l'avvio di
un primo turno di dispense per anziani ed invalidi, che di per sé
tolgono in partenza ogni credibilità
e legittimità a queste
discutibili operazioni di mobilità.
Poniamo anche all'attenzione il fatto che tornando indietro alla
normativa 2011 si riattualizzano le disposizioni sulla dispensa,
tralasciate dalle norme più recenti: nel decreto attuativo della
L.111/2011 (D.M. 79/2011 *) la dispensa veniva recuperata dal CCNI
2008 ** tuttora in vigore ed indicata quale opzione per quanti non
possono adeguarsi né alla mobilità interna (ruoli AA e AT) né a
quella intercompartimentale.
E' lecito domandarsi se l'opzione dispensa è ancora attuale o se
potrebbe essere citata incontrovertibilmente in un futuro decreto
attuativo.
UNA FALSA SOLUZIONE
Ciò detto ci sembra che il provvedimento abbia come unica
motivazione la possibilità di sbloccare le immissioni in ruolo degli
AA e AT -già sollecitate dal Consiglio europeo - ed esaudisca con
banali giochi verbali la "richiesta di abrogazione dei commi
della S.R.", ma di fatto evidenzi l'impotenza politica a farsi
carico del problema della inidoneità nella docenza.
Al contrario il MIUR dovrebbe indicare una buona volta come intende
gestire il problema delle malattie professionali -riconosciute e non
- del personale docente, così come accade in altri Comparti: Sanità,
Forze armate ecc. Non è più possibile che lo Stato finga di non
vedere che il problema è strutturale ed in crescita numerica
(quand'anche silenziato) e che quindi non va superficialmente
"risolto" con leggi finanziarie ma va affrontato con provvedimenti
specifici: se non risultasse possibile adesso per motivi economici,
si potrebbe congelare la questione per 12 o 24 mesi, in attesa della
ripresa economica o di una maggiore armonizzazione europea della
materia istruzione.
Il Conbs ha già formulato varie ipotesi per una più efficiente
fruizione dei servizi resi dai docenti utilizzati e mette la propria
"esperienza sul campo" a disposizione di Ministero e OO.SS.
Nel contempo chiede che gli argomenti fin qui illustrati vengano
affrontati negli imminenti incontri Miur - Sindacati e si ponga
fine, con ogni strumento normativo possibile, alla liquidazione
antistorica dei docenti inidonei, che si tenta senza riflessione
alcuna da ben 11 anni.
I docenti utilizzati in altri
compiti aderenti al
Coordinamento Nazionale Bibliotecari Scolastici