Tanti
I problemi aperti: dall'assegnazione delle cattedre, Scuola, primi a partire, i 650mila del «debito»
Via agli
esami di riparazione. E 115mila neodiplomati si affidano ai test di Antonella De Gregorio, Il Corriere della Sera, 2.9.2013
A rompere il ghiaccio
sono stati gli alunni «sospesi» e gli aspiranti psicologi. Di nuovo
sui banchi, i primi, a dimostrare di aver colmato i buchi del
percorso scolastico. I secondi impegnati a prepararsi un futuro. È
ripartita la macchina della scuola: esami di riparazione per chi
ancora non ha saldato i «debiti» scolastici (molti l'hanno già fatto
a luglio); riapertura delle segreterie degli istituti; e poi l'avvio
ufficiale: in Alto Adige l'anno scolastico comincia il 5 settembre,
poi via via seguiranno le altre regioni. «SOSPESI» - La prova d'appello è per uno studente su quattro: esattamente il il 26,5 per cento degli oltre 2 milioni e mezzo di alunni delle superiori, che tra pochi giorni sapranno se proseguiranno nella classe successiva o ripeteranno quella di provenienza. Secondo la rivista specializzata La Tecnica della scuola, la percentuale di studenti in «sospeso» è del 30,5% negli istituti tecnici, seguiti dal 29,2% dell'istruzione artistica, dal 28,7% degli istituti professionali e dal 22,2% dei licei. In tutto, appunto, circa 650 mila. La maggior parte dei rimandati si registra nelle classi prime delle secondarie di secondo grado. INSEGNANTI - E mentre i ragazzi con «debiti formativi» si trovano a vivere ore di ansia, gli insegnanti sono alle preve con altre difficoltà: dall'assegnazione delle cattedre, al blocco di assunzioni del personale amministrativo, alla vicenda «Quota 96» sul fronte pensionistico, alla «coperta corta» degli insegnanti di sostegno, troppo pochi rispetto al numero degli alunni con difficoltà. Il nodo è, come sempre, quello della copertura finanziaria. Problemi in vista anche per i dirigenti scolastici, laddove i concorsi per il loro reclutamento hanno avuto intoppi per contenziosi vari. C'è, infine, l'annoso tema del caro-libri: secondo il Codacons, quest'anno i prezzi aumenteranno del 5%, anche se una direttiva del Miur ha fissato un tetto massimo al costo totale dei testi adottati. Tutte queste criticità dovrebbero essere sul tavolo del Consiglio dei ministri del 9 settembre. ACCESSO PROGRAMMATO - Per gli aspiranti dottori, invece, sono già iniziate, in alcuni atenei, le prove per l'accesso ai corsi a numero programmato. Il primo test d’ingresso si è tenuto nell’Università di Padova, il 29 agosto. Lunedì è toccato agli aspiranti psicologi, ma anche ai futuri economisti a Torino e Padova, agli aspiranti ingegneri a Milano, alla facoltà di Farmacia di Genova e Firenze. Martedì sarà la volta degli studenti di Medicina Veterinaria. Seguiranno le prove per le professioni sanitarie il 4, e per Architettura il 10. Il clou della stagione di test, per i 115mila neodiplomati che ambiscono a frequentare facoltà a numero chiuso, sarà il 9 settembre, quando migliaia di studenti saranno impegnati nei quiz per l’accesso alle lauree di Medicina, Chirurgia e Odontoiatria. BONUS MATURITÀ - Con l’apertura della stagione di test, fa il suo debutto anche il tanto discusso bonus maturità, attribuito agli studenti in base al voto di diploma appena ottenuto. Agli studenti più meritevoli i punti in più serviranno a scalare la classifica nazionale (altra novità di quest'anno), e ad aprir loro le porte della facoltà prescelta. In attesa di capire gli effetti delle novità, non sono mancate le polemiche, per la possibile disparità tra gli studenti che sono stati esaminati da commissioni più generose e quelli a cui sono toccati esaminatori più severi. «LOTTERIA» - Per Michele Orezzi, coordinatore dell'Udu, il sindacato degli studenti universitari, una «lotteria», che «creerà discriminazioni di partenza che falseranno di fatto la graduatoria, impedendo a migliaia di studenti pur meritevoli di entrare nel percorso di studi scelto». «Un'ulteriore beffa - dice Orezzi - per tutti quegli studenti che già vedono leso il proprio diritto allo studio e all'accesso alla formazione tramite questo sistema di selezione aprioristica». L'associazione, che sta predisponendo un ricorso collettivo nazionale per impugnare non soltanto il bonus maturità, ma tutto il sistema a numero chiuso «assolutamente incostituzionale e lesivo dei diritti degli studenti», presidierà le sedi di ogni prova d'ammissione in tutte le città d'Italia, «per stare al fianco degli studenti e distribuire vademecum sui test per evitare eventuali irregolarità». |