Dibattito sul dossier 6 idee/2.
Quali sono gli insegnanti ‘migliori’?

da TuttoscuolaNews, n. 600 23.9.2013

L’idea di individuare e premiare gli insegnanti ‘migliori’, e fondare su basi meritocratiche la differenziazione delle figure docenti, riaffiora carsicamente nel dibattito sulla scuola italiana (ed è in corso da tempo anche a livello internazionale), ma non ha portato finora ad alcuna soluzione concreta, almeno in Italia, dove l’unico criterio di avanzamento resta quello dell’anzianità di servizio.

Una proposta concreta è quella contenuta nel progetto/sperimentazione ministeriale “Valorizza”, oggetto di particolare attenzione da parte della Associazione ‘Treellle’, che insieme alla Fondazione per la scuola della Compagnia di San Paolo ne ha patrocinato la realizzazione in 33 scuole e pubblicizzato gli esiti. Anche qui si formerebbero due distinte categorie di docenti, ma quelli più ‘bravi’ (massimo un quinto del totale) sarebbero scelti all’interno delle scuole dai loro stessi colleghi, dai genitori e dagli studenti: dovrebbero candidarsi e sarebbero valutati su base “reputazionale”.

Una proposta indubbiamente seria e solidamente motivata, che potrebbe rappresentare un’opzione interessante nell’ambito delle modalità con le quali documentare la caratura professionale di un docente. Forse incide sul comportamento degli insegnanti che non sono già fortemente impegnati nel senso di spingerli a un maggiore impegno ‘competitivo’. E’ facile prevedere che quasi nessuno di questi docenti si candiderebbe, e che anzi potrebbe crescere la loro diffidenza verso chi decide di farlo. Ma certamente intercetta uno dei parametri fondamentali del merito: la reputazione e quindi l’autorevolezza che gli altri ti riconoscono.

Una soluzione comunque non incompatibile lo sdoppiamento tempo pieno/tempo parziale proposto dalla FGA e, a titolo sperimentale, da Fiorella Farinelli. Un’ altra soluzione, sostanzialmente intermedia tra le precedenti, è quella suggerita da Giorgio Allulli nel commentare il dossier di Tuttoscuola: “Gli indicatori oggettivi dovrebbero essere utilizzati come base minima necessaria per accedere alla valutazione qualitativa, ma non dovrebbero costituire elemento sufficiente per l'avanzamento di carriera: occorre infatti evitare il rischio di premiare i docenti solo per  la loro attività extraclasse. Il riconoscimento del merito deve considerare il lavoro che si fa in classe, e pertanto è necessaria una valutazione qualitativa: questa, più che dal Consiglio di Istituto, potrebbe essere fatta dal dirigente scolastico e dal responsabile del dipartimento nel quale opera il docente sottoposto a valutazione; è da considerare l'opportunità di coinvolgere nella valutazio ne un genit ore, che potrebbe raccogliere l'opinione degli altri genitori della classe o delle classi nelle quali opera l'insegnante”.

Ricordiamo ai lettori che si può ricevere gratuitamente il dossier “Sei idee per rilanciare la scuola” facendone richiesta a tuttoscuola@tuttoscuola.com (indicando recapiti e professione), e che gli interventi finora pubblicati sul portale possono essere consultati all’indirizzo http://www.tuttoscuola.com/cgi-local/disp.cgi?ID=31530). Ulteriori commenti e opinioni possono essere indirizzati a redazione@tuttoscuola.com, postati sul nostro portale nella piattaforma Disqus o inseriti nello spazio Facebook di Tuttoscuola.