Nel Dl sulla scuola di P.A. La Tecnica della Scuola 12.9.2013 Il “pacchetto scuola”, il decreto approvato dal governo Letta in cui si cancella il bonus maturità e si assumono i precari, non è un rilancio ma un rinculo verso logiche non meritocratiche e assistenziali Questo quanto scrive Italia oggi che aggiunge: “riapre la scuola e si sente un’aria di restaurazione… Senza che prima sia scoppiata la rivoluzione”. “La professoressa Carrozza, ministro della Pubblica istruzione, dice che la scuola è tornata al centro, facendo eco ad enfatiche dichiarazioni del presidente del Consiglio”, ma secondo il giornale il decreto firmato da Maria Chiara Carrozza è un passo indietro rispetto alle scelte dei suoi predecessori. A iniziare dalla cancellazione del bonus maturità, un bonus di punti (da 4 a 10) per il test d’ingresso nelle università a numero chiuso, che varia a seconda del voto preso all’esame di maturità. Il bonus era stato pensato da Fioroni (2006-8), tenuto in stand-by dalla Gelmini (2008-11), introdotto da Profumo (2011-13) alla fine dello scorso anno scolastico, fra mille polemiche. Un altro punto criticatissimo è l’assunzione dei precari: “Congelati concorsi e concorsoni pubblici, la ministra pisana ha scelto di reclutare chi a scuola lavora già: i precari. Già. Verrà fatta una verifica sul loro livello culturale e sulla loro effettiva capacità di insegnare? Sistemare il precariato è una necessità nel medio periodo. Ma non vuol dire collocare tutti, sempre e comunque”. Stante il livello sempre più basso della preparazione degli studenti italiani, la scarsa conoscenza delle lingue, la poca meritocrazia, per Italia Oggi, “non c’è proprio nulla da celebrare. E toccherà ancora una volta alla selezione «naturale», cioè familiare, il compito di supplire a una scuola così uguale per tutti da non servire a nessuno. È il darwinismo sociale all’italiana che ci ha portato dove siamo. Cioè davvero in basso”. |