Il costo dei libri

Pasquale Almirante, La Sicilia 1.9.2013

Secondo un sondaggio condotto da un sito per studenti, che avrebbe interpellato sulla pagina Facebook circa 800mila ragazzi, il costo medio di un solo libro di testo per le scuole superiori oscillerebbe tra i 38 e i 40 euro: una enormità che, moltiplicata per tutti quelli che occorrono, significa quasi mettere sul lastrico una famiglia. Dalla stessa indagine emergerebbe pure che la digitalizzazione dei libri nelle scuole - operazione volta ad abbattere i costi - è ferma. Il Miur è intervenuto spiegando che questi aumenti non solo non esistono, ma ha pure confermato gli stessi tetti di spesa dell'anno precedente.

Questo proprio perché da qualche tempo circolano notizie tendenti a dire il contrario, come quell'abnorme sondaggio, tanto che Miur spiega: «Le scuole che sforano in modo consistente i tetti non superano in genere il 5-10%», mentre un «forte deterrente è stato introdotto dal decreto legge 176/2012 che ha previsto il controllo dei revisori dei conti sulla delibera collegiale di adozione dei libri di testo limitatamente alla verifica del rispetto dei tetti di spesa». Se infatti i docenti non incorrono in particolari sanzioni, «nei casi più gravi il direttore dell'Ufficio scolastico regionale di competenza può valutare l'irrogazione di sanzioni disciplinari soprattutto a carico del dirigente scolastico che presiede il collegio e porta ad esecuzione le sue delibere». Quindi, per il Miur l'unica sforamento possibile può essere del 10%, ma «a patto che sia adeguatamente motivato, mentre spetta poi al direttore regionale richiedere formalmente al dirigente scolastico le ragioni dello sforamento e ne valuta la congruenza».

Diverso è invece il discorso relativo alla digitalizzazione dei libri che ogni scuola dovrebbe adottare, anche se l'obiettivo prioritario dovrebbe essere, come sta avvenendo in alcune scuole europee, quello di dotare ogni allievo di un portatile o di un tablet con cui svolgere tutte le operazioni didattiche, evitando non solo carte, ma anche pesi inutili e soprattutto per snellire le verifiche scritte. Ma gli strumenti tecnologici possono servire anche ad altro, così come è stato sperimentato in una scuola i cui insegnanti sono a disposizione, per i soli corsi di recupero, ad interagire via internet coi rimandati per correggere elaborati, assegnare esercizi, interrogare via Skype e dare notizie sulla scuola.