Quota 96: occorre rifare conteggio di chi avrebbe
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Ancora senza una soluzione la questione dei quota 96. Protesta davanti alla sede di Roma del Partito Democratico, terminata solo dopo un breve incontro.

di Marcello Tansini, webmasterpoint, 12.9.2013

Hanno presidiato la sede romana del Partito Democratico in cerca di una via d'uscita per la loro questione. Sono i quota 96 ovvero quei lavoratori che, nonostante il compimento di 61 anni d'età e il raggiungimento di 35 anni di contributi, non sono andati in pensione a causa dell'introduzione della riforma Fornero che non ha tenuto conto della peculiarità del calendario scolastico. Sono stati ricevuti da una delegazione di tre esponenti del partito, fra cui Francesco Boccia, hanno ricevuto solidarietà e vicinanza e l'invito a "contarsi". Sì, perché solo dopo una quantificazione dei lavoratori coinvolti, sarà possibile trovare una soluzione.

Per il Ministero dell'Istruzione sono circa 3.000, per l'INPS il triplo. L'idea è di correggere la tempistica dell'andata in pensione da anticipare, a questo punto, al 31 agosto, visto che l'anno di riferimento della scuola non è l'anno solare ma quello scolastico. Si tratta di una manovra che comporta una spesa per lo Stato che è comunque variabile sulla base del numero dei quota 96. Allo stato, non potranno andare in pensione prima del mese di settembre del prossimo anno

Nel decreto scuola hanno piuttosto trovato spazio un nuovo piano triennale di assunzioni da 69.000 posti, interventi sull'edilizia e il dimensionamento scolastico, provvedimenti sul carolibri, borse di studio, l'abolizione del bonus maturità, l'estensione del permesso di soggiorno per periodi di studio, l'ingresso gratuito ai musei per i docenti, l'estensione dell'orientamento al penultimo anno di scuola secondaria, e anche alle scuole medie, l'investimento di 15 milioni per la lotta alla dispersione scolastica, il divieto dell'uso della sigaretta elettronica nei locali chiusi e aperti delle scuole.