Assunzioni, certificato addio

Va in soffitta l'attestazione di idoneità all'impiego

di Antimo Di Geronimo, ItaliaOggi, 3.9.2013

L'obbligo di presentare la certificazione sanitaria di idoneità all'impiego all'atto dell'assunzione è stato abolito dall'art. 42 del decreto legge 21 giugno 2013 n. 69. Lo ha ricordato il ministero dell'istruzione con la prot. n. 1878 del 30 agosto 2013. Il provvedimento reca le istruzioni e le indicazioni operative per le supplenze, ma la cancellazione dell'obbligo vale anche per i docenti neoimmessi in ruolo.

L'amministrazione ha ricordato, inoltre, che la rinuncia alla nomina o l'abbandono del lavoro comporta sanzioni; il part time è previsto ma è soggetto ad alcune condizioni; la precedenza nella scelta della sede è anch'essa soggetta a limitazioni. Ecco qualche dettaglio in più.

La rinuncia

Gli aspiranti che all'atto della presentazione della proposta di lavoro dovessero rinunciarvi o dovessero risultare assenti, perderanno il diritto a ricevere ulteriori proposte derivanti dallo scorrimento della graduatoria a esaurimento della classe di concorso o posto di riferimento.

La supplenza

Qualora, dopo l'accettazione l'interessato non prenda servizio presso la scuola di riferimento, la sanzione prevista dall'ordinamento è la perdita della possibilità di ottenere proposte di lavoro sia dalle graduatorie a esaurimento che da quelle di istituto, limitatamente alla classe di concorso o al posto di riferimento. Per esempio, se un docente viene assunto sulla classe di concorso A043 e non si presenta a scuola ingiustificatamente, perde il diritto alla supplenza già ottenuta e decade anche dal diritto di riceverne altre dai dirigenti scolastici. Sempre però nella classe di concorso A043. Per le altre classi di concorso tutto resta come prima.

L'abbandono fa perdere tutto

Nel caso in cui il supplente prenda servizio e poi, senza giustificato motivo, dovesse ritenere di non andare più a scuola, oltre alla supplenza perderà il diritto a ricevere proposte di lavoro per tutte le classi di concorso o per tutti i posti per i quali risulta incluso sia nelle graduatorie a esaurimento che in quelle di istituto.

Le sanzioni per un anno

E' bene precisare che le sanzioni derivanti dalla rinuncia, dalla mancata presa di servizio e dall'abbandono del servizio valgono solo per la durata del corrente anno scolastico. Dal prossimo anno, dunque, gli interessati che sono stati sanzionati o lo saranno nel corso dell'anno, rientreranno nel pieno possesso di tutti i loro diritti. Sia per quanto riguarda le graduatorie a esaurimento che per le graduatorie di istituto.

Il part time

L'amministrazione ha ricordato, inoltre, che anche per le assunzioni a tempo determinato vige la facoltà, per l'interessato, di chiedere il part time. A questo proposito, il ministero ha chiarito che nel contratto bisognerà indicare anche l'articolazione dell'orario di lavoro. E in ogni caso l'adozione del tempo parziale dovrà garantire l'unicità del docente nei rispettivi insegnamenti.

Riservisti

Anche quest'anno l'amministrazione ha recepito il criterio di individuazione degli aventi titolo alla riserva dei posti indicato dalla Corte di cassazione. In particolare, il ministero ha ricordato che oltre agli invalidi, ne hanno titolo anche gli orfani per lavoro o le vittime del terrorismo. E sebbene rinviando ad altra normativa, ha chiarito che le assunzioni dei riservisti vanno effettuate senza tenere contro delle fasce, come se si trattasse di un'unica graduatoria.

Le precedenze

Per quanto concerne la precedenza nell'assegnazione della sede prevista dalla legge 104/92 per i portatori di handicap e chi li assiste, il ministero ha spiegato che i criteri da adottare sono diversi a seconda se si tratti di handicap personale o assistenza. Nel primo caso la precedenza assume rilievo su tutte le sedi disponibili. Nel caso degli assistenti, invece, il diritto di precedenza ha valore solo per il comune di residenza del disabile da assistere o, in mancanza, nel comune più vicino.

Ore eccedenti

Quanto agli spezzoni fino a 6 ore, il dicastero di viale Trastevere si è conformato alla prassi in uso, secondo la quale, tali spezzoni devono essere utilizzati dai dirigenti scolastici per garantire il completamento ai docenti in servizio nell'istituzione scolastica. E qualora non ve ne fosse bisogno dovranno essere proposti ai docenti interni a titolo di lavoro supplementare: prima agli insegnanti di ruolo e poi ai supplenti. Se anche in questo modo non sarà possibile individuare un docente interessato ad occuparsene, il dirigente dovrà scorrere la graduatoria di istituto e assegnare lo spezzone a supplenza. L'amministrazione ha chiarito che questa procedura vale solo per gli spezzoni che nascono tali già in organico. Per quelli che dovessero venire fuori da frazionamenti di cattedre dovuti a part time o altre operazioni, invece, bisognerà procedere direttamente con lo scorrimento della graduatoria di istituto così da assegnare la frazione di cattedra disponibile direttamente a supplenza.

 

 

È lievitato a circa 600 milioni di euro, dai 400 iniziali, il pacchetto scuola messo a punto dal ministro dell'istruzione, Maria Chiara Carrozza. E nel conto non rientra l'università, le cui misure allo studio dovrebbero finire in un decreto ad hoc, e neanche il piano triennale per le assunzioni degli insegnanti, già annunciato ma i cui oneri non sono stati ancora quantificati.

In attesa di definire i costi, e soprattutto di avere un riscontro sulle coperture da parte del Tesoro, il decreto legge per la scuola salterà un giro, si parla come prossima data papabile del 9 settembre, alla vigilia della riapertura di tutte le scuole. Sempre che il confronto con il ministro dell'economia, Fabrizio Saccomanni, si chiuda positivamente. Un risultato, questo, sul quale sono scettici gli stessi tecnici del ministero dell'istruzione che hanno scritto buona parte delle misure oggetto di esame. «Vanno stabilite le priorità, che devono essere il più possibile ad ampio impatto», dicono da Viale Trastevere.

In pole la misura della stabilizzazione dei docenti di sostegno su tutti i posti di organico: altre 27 mila assunzioni, costo stimato 100 milioni. Una misura molto attesa nella scuola che servirebbe anche a risolvere il problema del contenzioso con le famiglie dei ragazzi che richiedono maggiore presenza di docenti specializzati. É in discesa invece la quotazione della norma che autorizza i docenti con i requisiti per il pensionamento preFornero al 31 agosto 2012, e non al 31 dicembre 2011, ad andarsene in pensione: troppi i 200 milioni necessari per la copertura. Anche perché ci sono i docenti inidonei per motivi di salute, che la legge vorrebbe siano trasferiti, al di là di competenze e stato di salute, di forza tra gli Ata, ai quali dare una risposta. E poi c'è l'organico di rete, che da solo assorbe un altro centinaio di milioni di euro.

Forte il pressing politico e sindacale per il sì a un nuovo piano triennale di assunzioni a tempo indeterminato: servirebbe a recuperare i 14 mila posti su cui non si sono fatte immissioni in ruolo questo settembre e a coprire il resto del turn over del triennio: ma i costi? Il via libera anuove assunzioni potrebbe calmare gli animi di una categoria che ha la prospettiva di avere gli stipendi bloccati per 7 anni e che vede un precariato record nel pubblico impiego: sono circa 107 mila i contratti di supplenza sottoscritti nel 2012/2013. E, al tempo stesso, darebbe una risposta di garanzia di continuità didattica a famiglie e studenti.

Trattavie in corso poi per i candidati al concorso a dirigente della Lombardia, a cui il Consiglio di stato ha imposto la ricorrezione degli scritti: il decreto potrebbe prevedere, per la copertura delle scuole prive di dirigente titolare, incarichi assegnati a chi ha superato le sole prove preselettive. Si creerebbe però una situazione di fatto di dirigenza che potrebbe dare luogo, è il timore dei tecnici, alla richiesta di regolarizzazione, a dispetto del responso finale del concorso. La revisione generale delle prove di accesso alla dirigenza a questo punto sembra però inevitabile, dopo la messe di sentenze della giustizia amministrativa che hanno sanzionato, in lungo e in largo, i concorsi regionali.

Spuntano nel pacchetto scuola anche proposte di più ampio interesse come il welfare per gli studenti, con interventi a sostegno del diritto allo studio, dai trasporti all'acquisto dei libri che potrebbe essere sostituito dal comodato d'uso. Per favorire la formazione dei prof, invece, è all'esame un'intesa con il dicastero dei beni culturale per l'accesso gratuito ai musei.

Ritorna in ballo la misura delle scuole aperte anche di pomeriggio per contrastare la dispersione scolastica. Una misura che deve fare i conti con il maggior impegno dei docenti e del personale di vigilanza che già in passato ne ha frenato la realizzazione causa carenza di risorse. Ecco perché si potrebbe optare, se la coperta finanziaria dovesse risultare corta, per una nuova sperimentazione che riguardi i territori a più alta esposizione mafiosa.