Dibattito sul dossier di Tuttoscuola 6 idee per rilanciare la scuola

Norberto Bottani:
ma tra trent’anni questa scuola non ci sarà più

da Tuttoscuola, 17.9.2013

Norberto Bottani, uno dei più noti e autorevoli esperti europei di politiche educative, ci ha inviato un’ampia, dettagliata lettura critica del nostro dossier, accompagnata  da osservazioni e previsioni sul futuro dei sistemi educativi che vanno ben al di là della problematica da noi affrontata, che fa riferimento alla realtà e alle prospettive della sola scuola italiana.

Gli siamo grati, al di là delle critiche, perché certe sue osservazioni sono davvero illuminanti e anche perché ha letto le nostre sei proposte come se noi avessimo avuto l’ambizione di elaborare una vera e propria strategia di lungo periodo: quasi fossimo l’Ocse o comunque un grande istituto di ricerca.

In realtà con il nostro lavoro ci siamo proposti un obiettivo assai più modesto, quello di alimentare il dibattito su alcune idee che comunque scuoterebbero l’inerzia che attualmente caratterizza la scuola italiana. Sarebbe sempre un miglioramento rispetto alla situazione attuale.

E’ questo il nostro principale obiettivo, e non quello di offrire le basi teoriche e progettuali sulle quali fondare le scelte per i prossimi 30 anni: cosa che (purtroppo) non fa lo Stato, non fanno i grandi centri studi internazionali e nazionali, e non è certo in grado di fare una rivista come la nostra, né è il suo ruolo.

Ciò premesso, siamo lieti di offrire ai nostri lettori un testo, come quello di Bottani, di grande respiro internazionale, che muovendo dall’analisi delle nostre proposte chiede di pensare in grande e a lungo termine, di re-inventare la scuola in funzione dei fabbisogni educativi delle nuove generazioni.

Servirebbero, già da ora, edifici e aule che favoriscano l’e-learning, l’apprendimento cooperativo, la diversificazione dei tempi e dei modi dell’apprendere, la disponibilità a tempo pieno delle strutture (come propone Tuttoscuola), una vera pari dignità dei percorsi professionali, anche per eliminare alla radice la principale causa della dispersione; e poi - anche qui rafforzando proposte di Tuttoscuola - la formazione continua e obbligatoria di tutti gli insegnanti, un sistema di valutazione totalmente indipendente dall’autorità politica (come non è l’Invalsi), una seria iniziativa per la generalizzazione della scuola digitale, ma supportata “da indagini scientifiche rigorose per raccogliere elementi che permettono di comparare tra loro le varie soluzioni”.

Il testo integrale dell’intervento di Bottani può essere consultato cliccando qui.