Pensioni scuola quota 96 ultime notizie:
governo Letta ancora un rinvio, dichiarazioni Ghizzoni

Dottor Tecnologia, 6.9.2013

Lunedì 9 settembre la questione quota 96 approda finalmente nel previsto Consiglio dei Ministri che dovrà prendere una decisione sulla situazione di questi dipendenti statali appartenenti al settore scuola. La notizia sembra non possa essere smentita, perché l’On.le Manuela Ghizzoni, peraltro forte sostenitrice anche con una propria prosota di legge per questa categoria di lavoratori, ha tanto dichiarato dopo un incontro con i tecnici del dicastero dell’Istruzione.

Il decreto scuola che dovrà vedere la luce dopo tale data conterrà regolamentazione di situazione riguardanti gli insegnanti di sostegno e quelli considerati inidonei, ma sembra che alcuna revisione verrà apportata alla questione previdenziale.

Così si mette una pietra tombale alle speranze di settimane di 6000 dipendenti, docenti e personale scolastico, che trepidavano per avere informazioni sulla revisione e la modifica a quanto erroneamente approvato con la legge Fornero a loro discapito e che non ha permesso di poter lasciare giustamente e correttamente il lavoro, in favore del trattamento pensionistico, a migliaia di dipendenti statali del comparto scuola appunto. Allora, che si farà? Risposte vaghe e senza fondamenta: l’unica certezza è che ci vuole comunque un decreto apposito che rimetta a posto quanto necessario per la situazione degli appartenenti alla quota 96.

Ma la deputata Ghizzoni non molla e fa sapere tramite il blog del Comitato Civico Quota 96, che non aver anche incluso questa tematica nel decreto scuola è assimilabile ad “uno schiaffo per chi chiedeva legittimamente il riconoscimento di un diritto”, ma anche “un impegno mancato da parte del PD”: infatti, come più volte rilevato anche nel nostro sito, questo argomento è stato uno dei cavalli di battaglia della propaganda elettorale del centrosinistra alle scorse politiche e peraltro ribadito con fermezza dal premier nelle prime interviste rilasciate post nomina. La proposta di legge unificata n.249, aveva già passato lo scoglio il 17 Luglio alla Commissione Cultura della Camera che in tale data aveva approvato la bozza di legge che disciplinava la possibilità e le modalità di pensionamento dei quota96.

Poi il blocco: perché? I fondi non consentivano quanto proposto, le casse sociali non potevano far fronte alla manovra proposta. Non solo, ma se accontentati i dipendenti del settore scuola, che reazione avrebbero avuto gli altri dipendenti statali che attendono misure adeguate per il loro settore? Certo non positive e il timore dell’esecutivo è proprio quello di innestare una bomba ad orologeria. La Ghizzoni ha aggiunto che la mancanza di questo Governo è stato “Non avere posto con fermezza e forza come Pd all’interno dell’Esecutivo: a) un vincolante impegno a favore delle politiche per la conoscenza, e quindi per la scuola; b) il riconoscimento dell’equità quale principio ispiratore e c) aver ritardato il confronto sulla revisione della riforma Fornero sono errori fatali. E non mi riferisco ai consensi per il Pd (effetto secondario), ma alle gravi conseguenze che ne derivano per i cittadini”. Il clima è caldo e i Comitati a sostegno della quota 96 si stanno già organizzando per intraprendere manifestazioni contro il Governo nelle forme ad essi possibili.