Dirigenti, troppi errori.
Addio ai concorsi regionali

Il reclutamento passa alla scuola nazionale di amministrazione.
Dove mancano i presidi, prof esonerati

di Antimo Di Geronimo, ItaliaOggi, 10.9.2013

Dal prossimo anno i concorsi per il reclutamento dei dirigenti scolastici, dopo i pessimi risultati della selezione del 2011 fnita sotto al mannaia della magistratura amministrativa, saranno gestiti direttamente dalla Scuola nazionale di amministrazione. Le prove comprenderanno una preselezione, prove scritte e orali, e chi supererà tutti gli ostacoli sarà ammesso a partecipare ad un corso-concorso, al termine del quale saranno proclamati i vincitori. I corsi saranno organizzati ogni anno e i costi saranno posti in parte a carico dei candidati. Al pari di quanto avviene per il corso-concorso dei dirigenti statali. Lo prevede il decreto legge sulla scuola deliberato ieri dal governo. Il dispositivo reca anche agevolazioni per disporre gli esoneri ai collaboratori vicari, nelle scuole dove non è stato ancora nominato il dirigente perché il concorso non si è ancora concluso.

I nuovi concorsi

Le selezioni a livello regionale, con commissioni diverse a seconda del luogo, andranno definitivamente in soffitta. Dal prossimo anno, infatti, diventare dirigente scolastico potrebbe essere più difficile che in passato. Perché oltre a superare una selezione in ingresso, in tutto simile a quella adottata nell'ultimo concorso, gli idonei dovranno sostenere un corso-concorso. Al termine del percorso selettivo-formativo saranno inclusi in una graduatoria dalla quale saranno tratti i vincitori. La selezione avverrà con frequenza annuale. E dunque, non dovrebbe più valere il principio dello scorrimento della graduatoria. In ciò restringendo il numero delle assunzioni solo ed esclusivamente ai vincitori, che si collocheranno ai vertici delle graduatorie di merito. Al corso-concorso saranno ammessi candidati in numero superiore a quello dei posti, secondo una percentuale massima del venti per cento, determinata per decreto. Alla selezione per l'accesso ai moduli formativi potrà partecipare il personale docente ed educativo delle istituzioni scolastiche ed educative statali, in possesso del relativo titolo di studio, che abbia maturato dopo la nomina in ruolo un periodo di servizio effettivo di almeno cinque anni. È previsto il pagamento di un contributo, da parte dei candidati, per le spese della procedura concorsuale. Il concorso potrà comprendere una prova preselettiva e una o più prove scritte, cui saranno ammessi tutti coloro che supereranno la preselezione, e una prova orale, a cui seguirà la valutazione dei titoli. Il corso-concorso si svolgerà presso la scuola nazionale di amministrazione, in giorni e orari e con metodi didattici compatibili con l'attività didattica dei partecipanti, con eventuale riduzione del carico didattico. Con decreto del presidente del consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell'istruzione di concerto con il ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione, saranno definite le modalità di svolgimento delle procedure concorsuali, la durata del corso e le forme di valutazione dei candidati ammessi al corso e la quantificazione delle spese. Il decreto dovrà essere adottato entro quattro mesi dall'entrata in vigore della legge di conversione del decreto-legge.

Esoneri per i vicari

Nelle regioni dove il concorso a preside non si è ancora concluso, e il caso più lampante è quello della Lombardia, i collaboratori vicari che operano nelle scuole alle quali non è ancora stato proposto il neo-dirigente, e che siano state poste in reggenza, avranno diritto all'esonero dall'insegnamento a prescindere dai requisiti dimensionali delle scuole dove operano (almeno 80 classi nei circoli didattici, almeno 55 classi se si tratta di istituti comprensivi o scuole secondarie di II grado). Priorità alle scuole con maggior numero di alunni e alle aree caratterizzate da specificità linguistiche.