Teste di prof dal blog Aule in tempesta, 4.9.2013 Il registro elettronico. Ovvero come le macchine non potranno MAI sostituirsi all'uomo. Non perché non siano in grado di essere altrettanto intelligenti e perspicaci. Le macchine possono quasi tutto, ormai. Ma il punto è questo: nessun softwarista potrà mai creare un registro elettronico in grado di reggere all'impatto devastante con la psicologia dei docenti. E guardate che da noi si è adottato solo il registro del singolo prof, non quello di classe, al quale siamo fermamente ostili tutti in blocco per ragioni anche serie, che poi vi dirò. Di lettere, da me, siamo solo cinque. Più uno spezzone di cinque ore. Che corrisponde a ignoto supplente, per ora.
Cinque è un
numero ridicolo. Cinque è meno dei nani, degli apostoli, dei
comandamenti, dei vizi capitali. Comunque. Siamo cinque, dicevo.
Il registro
elettronico e Castagna:
Il registro
elettronico e l'Inflessibile:
Il registro
elettronico e la Bestia Nera:
Il registro
elettronico e il Troll:
Il registro
elettronico e la Bionda Svampita:
E fin lì, tra
tutte e cinque, abbiamo comunque fatto miglior figura della Barbie
di Inglese, che ha esordito con: Ma ieri c'è stata la grande discussione in merito al Problema con la P maiuscola sollevato dall'uso del registro elettronico dei docenti. E cioè: come facciamo quando abbiamo i consigli di classe, o i colloqui con le famiglie? Non potendo pretendere che ognuno di noi si schieri alle riunioni pomeridiane con un portatile personale, nè che facciamo i consigli o i colloqui girati di schiena gli uni rispetto agli altri in aula di informatica, bisognerà avere davanti a sè un qualcosa di cartaceo che si possa consultare.
Prima opzione:
E ma no. Se facciamo tutto questo per risparmiare carta, to save the rain forest, e inquinare il pianeta con resti di circuiti, plastica e schede madri in silicio invece che con cartucce di toner esaurite. Il tasto stampa è il male.
Seconda opzione: Comunque, questa seconda opzione ha senso anche perchè, usando un supporto tradizionale, possiamo annotarci i voti e poi inserirli nel sistema senza mai accendere il pc in classe (e se avete avuto una classe come la mia, dove già abbassare gli occhi su un diario poteva costarvi caro, capirete che guardare dentro a uno schermo mentre si devono tenere seduti e buoni venticinque animali selvatici è impossibile), risparmiandoci così anche le attese, il rischio di lasciare la propria pagina aperta e non fare il logout, il rischio di dimenticare dei voti e altro se per caso un giorno il server si pianta, etc. Del resto, io che sono una pasticciona ho sempre scritto i voti su quaderni e agende, per poi riportarli sul registro nella calma dell'aula profess... okay, va bene, va bene, a casa, in camicia da notte, a panza in giù sul letto, la domenica mattina quando il marito parte per lo stadio. Perciò inizialmente, senza particolare scandalo di nessuno, abbiamo convenuto che useremo delle griglie, o dei quaderni, o delle agende, e ognun per sè e il MIUR per tutti. Ieri, invece, se vi foste affacciati alla sala prof alle dodici avreste potuto assistere al Peggio del Peggio della collezione Insegnanti Sfacciatamente Testardi e Privi di Pudore:
L'Inflessibile:
La Bionda
Svampita:
Il Troll
(subdolamente):
La Bestia Nera
(spudoratamente):
Castagna:
La Bionda
Svampita:
Castagna:
La Bestia Nera:
Castagna (con un
certo scazzo): La Bionda Svampita: Sì però se risulta che facciamo tutti lo stesso è meglio, no? Tanto anche tu te li scrivi da qualche parte i voti, allora poi li riporti sul registro cartaceo e anche su quello elettronico..."
Castagna:
Il Troll:
La Bestia Nera: Il Troll e la Bionda Svampita in coro: "Anch'io!!!" Il Gigante, che da maggio si fa un mazzo così dietro al wireless, alle LIM, ai portatili, al tablet, al software del registro elettronico e alle Barbie di Inglese che non sanno accendere il pc, ha colto giusto quest'ultima parte della conversazione. Non mi sarei stupita se, uscendo dopo qualche minuto, lo avessi trovato seduto per terra nel parcheggio, in lacrime. |