Dossier/1. da Tuttoscuola, 2.9.2013 Avviamo con questa notizia, che riguarda il tema dell’ottimizzazione delle risorse, la pubblicazione di brevi sintesi dei contenuti del dossier ‘6 idee per rilanciare la scuola’ ricordando ai lettori che possono chiedere l’invio del testo integrale del dossier con le modalità indicate in calce. La scuola dispone di un grande (e sottovalutato) “capitale investito”, rappresentato da oltre 40 mila edifici con relative dotazioni e da un organico di un milione di persone, nella maggior parte dei casi altamente qualificate. Ma lo utilizza male, al 50 per cento o poco più del potenziale. Basti pensare che gli orari di funzionamento delle scuole sono gli stessi di sessant’anni fa, mentre la società è profondamente cambiata. Le famiglie oggi spendono moltissime energie e risorse in attività formative extra-scolastiche, di cui la scuola si potrebbe occupare sfruttando il suo potenziale inutilizzato. Più servizi per le famiglie comporterebbero più entrate per le scuole (le risorse che ora le famiglie versano ad altri soggetti, e reindirizzerebbero verso la scuola) e più forza lavoro, accelerando così la risoluzione del problema dei precari. Attività e servizi aggiuntivi si potrebbero svolgere ampliando il calendario scolastico per così dire orizzontalmente, cioè tenendo aperte le scuole quando normalmente sono chiuse (con gli insegnanti che farebbero le ferie come tutti ad agosto), e verticalmente, cioè allungando gli orari di funzionamento (ma non gli orari di lezione curricolare). Una parte del ricavato dei nuovi servizi potrebbe essere destinata a un fondo per premi per il personale, una sorta di “partecipazione agli utili” da parte dei dipendenti, sul modello aziendale tedesco. Insomma, da un lato stop alle “ferie obbligate”, caso unico nel quale il datore di lavoro chiude bottega per un periodo molto superiore alle ferie concesse contrattualmente ai lavoratori, dall’altro maggiore remunerazione per il personale. Una scuola - quella delineata nel dossier di Tuttoscuola - che sia in grado di reinventarsi, di darsi nuovi modelli, arricchendo la missione tradizionale – la trasmissione del sapere e dell’istruzione formale – con un ruolo formativo più ampio e ritagliato sui bisogni della comunità. I sistemi scolastici, come quelli del Nord Europa, che si sforzano di farlo portando dentro la scuola – ma al di fuori dell’orario di lezione – il maggior numero possibile di opportunità di educazione non formale e informale ottengono migliori risultati anche per quanto riguarda le prestazioni relative all’istruzione formale. --- Il dossier è a disposizione di ricercatori ed esperti, di rappresentanti della scuola (associazioni professionali, genitoriali e studentesche, operatori scolastici) e della società (imprenditori, amministratori locali, volontariato, dirigenti pubblici etc), con l’intento di offrire uno stimolo alla riflessione e con l’impegno a diffondere con i mezzi a nostra disposizione i contributi – anche quelli critici, purché propositivi – che la nostra iniziativa intende sollecitare. Commenti e opinioni possono essere indirizzati a redazione@tuttoscuola.com. Ne daremo conto, alimentando il dibattito, sul portale tuttoscuola.com, sulla newsletter settimanale TuttoscuolaFOCUS e sul mensile Tuttoscuola. Seguite www.tuttoscuola.com per scaricare il dossier o inviate una mail di richiesta indicando recapiti e professione a tuttoscuola@tuttoscuola.com. |