Quel bonus maturità che viene e che va...

da Tuttoscuola, 28.10.2013

La commissione istruzione della Camera, nell’ambito dell’iter di discussione e approvazione del decreto legge n. 104/2013 ‘L’Istruzione riparte’, ha aggiunto un nuovo capitolo alla telenovela del bonus maturità: istituito sei anni fa (da Fioroni), messo in frigorifero da Gelmini, scongelato da Profumo, parzialmente rivisto e poi soppresso last minute da Carrozza, infine resuscitato dai parlamentari membri della commissione, abbastanza concordi sul fatto che non sia stato corretto cambiare le carte in tavola alla fine della partita.

Così gli studenti che hanno partecipato ai test di ammissione di quest'anno ma sono rimasti fuori dalle graduatorie universitarie a causa  dell'eliminazione del bonus potranno iscriversi ai corsi universitari dell’anno 2013-2014 e 2014-2015 entro gennaio 2014, quando le graduatorie saranno riviste tenendo conto dei bonus precedentemente non calcolati.

Il recupero del bonus maturità riguarda le immatricolazioni ai corsi universitari a numero chiuso: Medicina e chirurgia, Odontoiatria, Medicina veterinaria e Architettura.

Sarà data agli studenti la possibilità di iscriversi ai corsi universitari in sovrannumero per permettere l'ingresso a chi è rimasto fuori dalle graduatorie. A quelli che invece sono entrati nelle graduatorie, ma in posizione più bassa rispetto a quella che avrebbero raggiunto con l’aggiunta del bonus, sarà data la possibilità di esprimere nuovamente la preferenza per la sede degli studi.

A nostro avviso si tratta di una decisione opportuna, anche se finisce per premiare gli studenti che hanno avuto la fortuna di incontrare le commissioni d’esame più generose, perché pone rimedio all’operazione un po’ da prestigiatori con la quale il bonus è stato fatto prima riapparire e poi sparire. Resta la necessità, se si vuole dare un peso al curriculum scolastico nelle procedure di accesso all’università, di escogitare un meccanismo che corregga i punteggi in modo da eliminare gli eccessi di generosità (o di severità) dovuti a fattori locali, o territoriali, o settoriali.

E’ davvero così difficile per i maghi della statistica trovare un ‘algoritmo’ che soddisfi questa esigenza?