Studenti in piazza contro il decreto scuola. Protestano i ragazzi delle scuole superiori con lo slogan "Si scrive scuola, si legge futuro". L'Uds: "Politica, non è più tempo di tergiversare". La Rete degli studenti medi: "Il provvedimento del governo è assolutamente insufficiente". A Roma blitz a Montecitorio. A Bologna flash mob in ricordo delle vittime di Lampedusa la Repubblica 11.10.2013 ROMA - ROMA - Da Milano a Palermo, da Venezia a Bari. In settanta città italiane gli studenti delle scuole superiori scendono in piazza per chiedere con forza che la scuola e l'istruzione tornino al centro del dibattito del Paese. "Si scrive scuola, si legge futuro" recita lo slogan che gli studenti hanno coniato per l'occasione. La mobilitazione, che ha il sostegno della Cgil e dell'Unione degli universitari, è stata promossa dall'Unione degli studenti e dalla Rete degli studenti medi. "Anche quest'anno - si legge nel comunicato dell'Unione degli studenti -, in occasione della prima giornata di mobilitazione nazionale studentesca convocata dall'Unione degli studenti, le studentesse e gli studenti di tutta Italia si sono mobilitati organizzando oltre 80 cortei in tutta Italia. Ancora una volta siamo in piazza per gridare alla politica con forza che non c'è più tempo per tergiversare, vogliamo dettare le nostre priorità e vogliamo farlo adesso". "In 5000 a Roma, 25000 a Napoli, 4000 a Bari, 5000 a Milano, 4500 a Torino, 1000 a Genova, diverse migliaia tra Cosenza, Trieste, Pisa, Siena, l'Aquila, Salerno, Caserta, Catania, Siracusa, Bologna: gli studenti - prosegue la nota dell'Unione degli studenti - hanno sfilato per le strade delle città per chiedere per chiedere una legge quadro sul diritto allo studio, per dire basta alla dequalificazione e all'assoggettamento ai mercati della scuola e dell'università pubblica, per chiedere un futuro libero da ricatti, per costruire una scuola e un'università diversa, pubblica e di qualità, ma soprattutto accessibile a tutti".
Le richieste degli studenti sono precise: "Vogliamo una legge
nazionale sul diritto allo studio che garantisca a tutti la
possibilità di frequentare la scuola", spiega invece Daniele Lanni,
portavoce nazionale della Rete degli studenti medi, promotrice del
Revolution camp di agosto. Il decreto-scuola, dall'ambizioso titolo
"l'istruzione riparte", approvato lo scorso 9 settembre dal
Consiglio dei ministri e adesso in Parlamento per la conversione in
legge, "è assolutamente insufficiente", dice ancora Lanni. I 15
milioni stanziati in un primo momento "per garantire ai capaci e
meritevoli ma privi di mezzi il raggiungimento dei più alti livelli
di istruzione", si legge nella nota di Palazzo Chigi, andranno
soltanto a coprire le spese di trasporto degli studenti delle scuole
secondarie di primo e secondo grado e non verranno più assegnate in
base al merito.
Le manifestazioni città per città
- A
Roma la giornata di mobilitazione studentesca inizia con un blitz
sotto Montecitorio. Spiega, infatti, ancora Lanni:
"Questa mattina abbiamo cominciato da Montecitorio per ricordare a
tutti i parlamentari, che in questi giorni discuteranno di
istruzione, che quando parlano di scuola, di università e di ricerca
in realtà stanno parlando del futuro di migliaia di studenti e di
tutto il paese. Oggi saremo in piazza - ha concluso- perché il
futuro deve ripartire da noi. Si scrive scuola, si legge futuro". Il
corteo, partito da piazza della Repubblica, terminerà in viale
Pietro Gobetti. |