Riforma pensioni:
Alcune delle questioni più urgenti della
riforma delle pensioni potrebbero finire di Marcello Tansini, webmasterpoint, 6.10.2013 La riforma delle pensioni in Italia è arrivata a un punto di svolta. La legge di stabilità segnerà un punto decisivo delle intenzioni del governo Letta. Certo, ogni decisione è condizionata dalla situazione economica, ma non c'è dubbio che l'urgenza di alcune misure è tale da non poter credere a un ulteriore rinvio. Lo sanno bene le organizzazioni sindacali che già nella giornata di domani avranno un primo incontro ufficiale con l'esecutivo. Il leader della CGIL, Susanna Camusso, ha le idee chiare: no ai calcoli ragionieristici e sì a un ragionamento che sia sostenibile dal punto di vista sociale. Le richieste dei lavoratori sono indirizzate verso una maggiore flessibilità. In buona sostanza invocano il diritto di potersi ritirare con qualche anno di anticipo rispetto alle soglie individuate con la riforma Fornero. In realtà, ad ascoltare con attenzione il discorso di Letta in sede di richiesta della fiducia al Senato, l'attenzione del governo è su altri temi: il rafforzamento della ripresa, il taglio delle tasse sul lavoro e sui lavoratori, un intervento sui fattori che limitano la competitività dell'economia. Per il premier occorre puntare "a una riduzione del carico fiscale sul costo del lavoro" a carico del datore di lavoro e del lavoratore. Più possibile che la legge di stabilità affronti le questioni dei lavori precoci e usuranti, degli esodati e delle specificità del personale della scuola e della difesa. Poi ci sono tante altre situazioni da valutare come quelle dei contributi figurativi, del raggio di azione della legge 104 e dei quota 96 ovvero di quei lavoratori che, nonostante il compimento di 61 anni d'età e il raggiungimento di 35 anni di contributi, non sono andati in pensione a causa dell'introduzione della riforma Fornero che non ha tenuto conto della peculiarità del calendario scolastico Non è mai stata affrontata fino in fondo la proposta del ministro del Lavoro Enrico Giovannini di un prestito dallo Stato per abbandonare in anticipo il posto di lavoro. Infine, per Confindustria, le priorità dell'esecutivo Letta non sono le pensioni, ma il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione e il cuneo fiscale. Niente da fare per la cabina di regia chiesta da Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro alla Camera dei deputati, per filtrare le esigenze primarie da sottoporre all'attenzione del Consiglio dei ministri |